03/09/2025 di Giancarlo Calzetta

Quantum Computing per tutti: si inizia a settembre con Ovhcloud

Il provider francese si propone di democratizzare l’ingresso a un tecnologia oggi ancora poco accessibile. Si parte con i simulatori quantistici, per poi proporre veri sistemi di quantum computing.

(Immagine generata dall'AI)

(Immagine generata dall'AI)

Mentre l'intelligenza artificiale cattura l'attenzione per la sua rapidità di sviluppo, con novità che si rincorrono a velocità impressionante, un'altra rivoluzione, quella del quantum computing, sta prendendo forma con un passo decisamente diverso, dettato dalla sua natura “fisica” e dalla complessità di questa tecnologia. Il computer quantistici non sono destinati a sostituire i sistemi classici, ma a lavorare in sinergia, offrendo accelerazioni significative per tipi specifici di calcoli come l'ottimizzazione, la simulazione e l'accelerazione del machine learning. È una promessa di progresso che, sebbene richieda un percorso lungo, è cruciale iniziare a esplorare oggi, proprio per i lunghi tempi che porteranno alla sua piena efficienza. Abbiamo chiesto a Fanny Bouton, quantum computing lead in Ovhcloud, il suo punto di vista e quale approccio stia adottando la sua azienda.

“La sfida principale”, ha detto Bouton,  “è l’attuale inaccessibilità di questa tecnologia per la maggior parte delle aziende e dei ricercatori. Ma Ovhcloud ha lanciato un percorso teso a fornire gli strumenti necessari affinché studenti, ricercatori e aziende possano apprendere, sviluppare e prepararsi per l'arrivo dei computer quantistici reali”.

Come democratizzare qualcosa che ancora non c’è?

Per le aziende il primo passo fondamentale, per avvicinarsi a questo nuovo mondo, è quello di poter apprendere e sperimentare senza barriere d’ingresso. Acquistare un computer quantistico oggi è un lusso che in pochi possono permettersi e per questo Ovhcloud ha introdotto un servizio di emulatori quantistici già tre anni fa. Questi software simulano il comportamento dei sistemi quantistici su Cpu o Gpu classiche (anziché sulle Qpu, Quantum Processing Unit) e rappresentano una sorta di “approccio graduale” al quantum. Con un costo estremamente contenuto le aziende possono iniziare a sviluppare algoritmi e codici, preparando il software che un giorno potrà essere eseguito su veri computer quantistici.

Il software che viene usato con i sistemi di calcolo quantistici, infatti, è molto diverso concettualmente e praticamente da quello creato per i normali calcolatori, e gli sviluppatori hanno bisogno di tempo e pratica per far crescere la forma mentis necessaria. Attualmente Ovhcloud offre nove emulatori di diversi tipi di Qpu (inclusi Pascal, Quandela, Iqm e Ibm), il tutto in un cloud sovrano che garantisce sicurezza e facilità di gestione contrattuale, senza la necessità di dover caricare nuovi software sui computer aziendali.

Il passo successivo a quello dei simulatori è l'accesso ai computer quantistici reali. A partire da settembre di quest'anno, Ovhcloud metterà a disposizione di tutti l’accesso a un computer quantistico, per poi offrirne altri nei mesi a seguire. Si inizia con Pascal e l'azienda ha una roadmap ambiziosa, che prevede il dispiegamento di otto computer quantistici, di cui sette europei, entro due anni. L'obiettivo è rendere accessibile a tutti la tecnologia dei costruttori europei, combattendo i costi elevati e la dipendenza da altre regioni. Sebbene i prezzi possano iniziare da circa 3.000 euro all'ora, il modello di pagamento al secondo rende l'accesso flessibile e gestibile per testare i propri algoritmi.

Da un punto di vista fisico, i computer quantistici non saranno dislocati nei locali dei datacenter di Ovhcloud a causa delle notevoli richieste “atipiche” di cui questi dispositivi necessitano per funzionare. Si parla di ambienti con un controllo dell’omogeneità della  temperatura notevolmente accurato, fino al controllo di vibrazioni e suoni, per arrivare alla presenza di sistemi criogenici avazati. Per questo, le macchine, ancora in fase di ricerca e sviluppo, saranno gestite a distanza da Ovhcloud per garantirne la stabilità e la manutenzione, offrendo una piattaforma unificata per accedere a diverse architetture e software.

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Metter mano su di un vero computer quantistico

Il passo successivo a quello dei simulatori è l'accesso ai computer quantistici reali. A partire da settembre di quest'anno, OVHcloud metterà a disposizione di tutti l’accesso a un computer quantistico, per poi offrirne altri nei mesi a seguire. Si inizia con Pascal e abbiamo una roadmap ambiziosa prevede il dispiegamento di otto computer quantistici, di cui sette europei, entro due anni. L'obiettivo è rendere accessibile a tutti la tecnologia dei costruttori europei, combattendo i costi elevati e la dipendenza da altre regioni. Sebbene i prezzi possano iniziare da circa 3.000 euro all'ora, il modello di pagamento al secondo rende l'accesso flessibile e gestibile per testare i propri algoritmi.

Da un punto di vista fisico, i computer quantistici non saranno dislocati nei locali dei datacenter di OVHcloud a causa delle notevoli richieste “atipiche” di cui questi dispositivi necessitano per funzionare. Si parla di ambienti con un controllo dell’omogeneità della  temperatura notevolmente accurato, fino al controllo di vibrazioni e suoni, per arrivare alla presenza di sistemi criogenici avazati. Per questo, le macchine, ancora in fase di ricerca e sviluppo, saranno gestite a distanza da OVHcloud per garantirne la stabilità e la manutenzione, offrendo una piattaforma unificata per accedere a diverse architetture e software.

Un ambiente quantistico per l’Europa

“Un aspetto cruciale della nostra visione”, ha spiegato Bouton, “è la costruzione di un ecosistema quantistico europeo robusto". In Europa esiste un gran numero di eccellenze del settore, tra startup e costruttori che hanno bisogno di supporto, e il fondatore di Ovhcloud, Octave Klaba, insiste perché questa tecnologia sia aperta a tutti. Si vuole offrire a queste startup l'opportunità di vendere e rendere accessibile il computing quantistico europeo, accelerando così lo sviluppo dell'ecosistema e riducendo la dipendenza da altre regioni.

“Il nostro messaggio ai manager e alle grandi aziende, come Sanofi, le banche e i gruppi di trasporto”, ha continuato l’esperta, “è chiaro: è il momento di iniziare il vostro percorso nel quantum computing. In Europa c'è ancora una certa timidezza nell'affrontare questa tecnologia, mentre i concorrenti americani e cinesi sono già in piena corsa. Con gli emulatori e ora con i computer quantistici reali disponibili tramite il cloud sovrano di Ovhcloud, avete gli strumenti per iniziare in modo economico e sicuro. Non si tratta di fare soldi immediatamente, ma di preparare il futuro e di essere pronti per quella che sarà una delle più grandi trasformazioni industriali”.

Il quantum computing è una tecnologia complessa che richiede competenze matematiche e lo sviluppo di algoritmi specifici, nonché team ingegneristici capaci di gestire sia l'hardware sia l'operatività nei data center. È un viaggio lungo, forse serviranno vent'anni per raggiungere il pieno potenziale (sul tema delle tempistiche si sono espressi, con opinioni discordi, anche Google e l'amministratore delegato di Nvidia), ma già oggi, con poche migliaia di qubit, si possono ottenere vantaggi significativi rispetto al calcolo ad alte prestazioni (High Performance Computing) sfruttando il calcolo ibrido. "Le nuove idee di giovani scienziati e matematici stanno emergendo ogni anno e crediamo che questo sia solo l'inizio di scoperte sorprendenti", ha detto la manager di Ovhcloud.

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