Snowflake ha un nuovo cliente tra le aziende vendor dell’informatica: è ServiceNow. L’ambito è quello delle data platform, ma le due società vi operano con missioni differenti. Attiva nel campo delle soluzioni per l’automazione dei flussi di lavoro, la collaborazione e l’erogazione dei servizi IT, ServiceNow ha scelto di migrare la propria piattaforma nell’ambiente cloud di Snowflake, che è invece specializzato in integrazione, distribuzione dei dati e analytics .
ServiceNow era aveva bisogno di un’infrastruttura solida, capace di garantire potenza di elaborazione e scalabilità per consentire ai team Data e Analytics di lavorare al meglio. Tra le alternative esaminate, il cloud di Snowflake è parsa la soluzione migliore per queste esigenze.
Tre, in particolare, le caratteristiche apprezzate: l’estrema scalabilità dello storage e della capacità computazionale, che permette di supportare agevolmente carichi di lavoro più complessi per una varietà di data product e per un’ampia base di utenti; la sicurezza centralizzata a livello di colonna, le politiche di accesso alle righe, il tagging degli oggetti e il data masking dinamico di Snowflake; la semplicità operativa, poiché l’infrastruttura completamente gestita di Snowflake e la manutenzione quasi nulla hanno ridotto l’mpegno per gli ingegneri di ServiceNow.
La migrazione ha riguardato migliaia di modelli, tabelle, attività e diversi terabyte di dati aziendali, ed è stata completata nel giro di un anno con una procedura di “lift and shift” che ha permesso di velocizzare i tempi. Tutti i data product hanno continuato a funzionare come prima, per servire le capacità analitiche e di machine learning di oltre 11mila utenti interni.