La trasformazione continua delle infrastrutture e applicazioni, da un lato, gli attacchi informatici dall’altro. Queste due tendenze caratterizzano il settore dei servizi finanziari, come emerso dal report di Nutanix, “Financial Services Enterprise Cloud Index”, frutto di interviste condotte da Vanson Bourne su 1.500 decisori aziendali con ruoli di IT, DevOps e platform engineering di aziende di diversi settori.
Focalizzando l’analisi sui servizi finanziari si nota che l’adozione del multicloud ibrido nelle aziende di questo settore triplicherà entro la fine del fine 2026. Le aziende ricercano flessibilità e risparmi, ma anche un miglioramento delle prestazioni di accesso ai dati, della sicurezza e della conformità alle normative: per tutte queste ragioni si sceglie di “migrare” su una diversa infrastruttura, cioè spesso dall’on-premise al cloud, ma anche da un cloud all’altro.
Quasi tutti gli intervistati (97%) di questo settore hanno detto di aver spostato una o più applicazioni su un'infrastruttura IT diversa nel corso del 2023, soprattutto per poter elevare le prestazioni o la velocità di accesso ai dati (42%) e per migliorare la sicurezza e la conformità normativa (41%). La scelta tra un fornitore cloud e l’altro è, invece, dettata dalla ricerca di una migliore sostenibilità dell’infrastruttura IT (15% degli intervistati), dalla ricerca di flessibilità nella gestione dei carichi di lavoro (14%) e da aspetti legati ai costi (14%).
Un dato significativo, tra quelli emersi dal report, riguarda purtroppo gli attacchi informatici: il 99% delle società di servizi finanziari è stato colpito da ransomware almeno una volta nei tre anni precedenti. E la capacità di prevenire questo tipo di attacchi viene citata come la principale sfida di gestione dei dati dal 19% degli intervistati. Altrettanti citano la sfida della compliance alle normative che regolano l’archiviazione e l’uso dei dati, come il regolamento Dora (Digital Operational Resilience Act).
Di certo c’è che gli attacchi ransomware impattano sull’operatività delle aziende, e nel caso dei servizi finanziari ciascuna interruzione si traduce in perdita di ricavi e di reputazione. Il 50% degli intervistati ha detto che la propria azienda ha impiegato giorni o anche settimane per ripristinare completamente le attività dopo un incidente di cybersecurity.
“È sorprendente vedere che la quasi totalità degli intervistati ha subito un attacco ransomware" ha commentato Lee Caswell, Svp product & solutions marketing di Nutanix. “Ciò è indicativo del fatto che l'adozione del multicloud ibrido è destinata a triplicare, dal momento che le aziende del settore finanziario si preparano a fronteggiare rischi di cybersecurity sempre più elevati in seguito all'entrata in vigore di nuovi requisiti normativi, come il Digital Operational Resilience Act dell’Ue (in applicazione dal gennaio del 2025, NdR), che rendono la protezione dei dati e il disaster recovery un imperativo del multicloud ibrido”.