09/11/2010 di Redazione

Facebook e Twitter vietati per gli impiegati italiani

Uno studio Cisco rivela che al 52% dei dipendenti italiani non è permesso usare Facebook sul posto di lavoro. Anche Twitter e i programmi di Instant Messaging sono vietati, rispettivamente per il 36% e per il 29%. Anche iPhone e iPod nella lista nera.

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Cisco ha annunciato oggi i risultati derivanti dallo studio internazionale intitolato The Cisco Connected World Report, che rivela quali sono le aspettative e i comportamenti dei dipendenti nell'accedere alle informazioni da qualunque luogo, in qualsiasi momento e con qualsiasi dispositivo.

Lo studio, che include interviste a 2.600 dipendenti e professionisti in 13 paesi, ha rivelato che mentre la maggior parte delle aziende (82% globalmente e 83% a livello italiano) ha delle policy IT, circa un dipendente su quattro (24% a livello globale e 26% a livello italiano) non è al corrente della loro esistenza. Un ulteriore 23% (26% in Italia) ha riferito che la propria azienda non ha attuato policy in materia di un utilizzo dei dispositivi. Aggregando tali dati, quasi la metà dei dipendenti intervistati (47% a livello globale, 52% in Italia), o non ha idea di quelle che sono le policy IT relative all'utilizzo dei dispositivi o non è al corrente delle loro esistenza.

Questa ricerca porta alla luce una questione aperta in molte aziende a livello globale: la necessità di riesaminare e aggiornare le policy IT per allinearle con la realtà, sempre più diffusa, di una forza lavoro più esigente e desiderosa di essere connessa ovunque, in qualsiasi momento e con qualsiasi dispositivo, nonché di condividere qualsiasi informazione della propria vita lavorativa e personale.

L'utilizzo dei social media è limitato in varia misura sia nei diversi paesi che all'interno delle aziende. Sebbene la metà (51%) dei dipendenti intervistati a livello globale ritenga che i social media, pur non essendo legati al lavoro, contribuiscano all'equilibrio tra lavoro e vita, due su cinque (41%, 52% in Italia) hanno dichiarato di non essere autorizzati a utilizzare Facebook sul luogo di lavoro, e che a uno su tre (35% globalmente e 36% in Italia) è vietato l'uso di Twitter sul posto di lavoro o tramite l'utilizzo di dispositivi aziendali.

Il 52 per cento degli impiegati italiani non può usare Facebook al lavoro

Oltre un dipendente su quattro (28%, 29% in Italia) non può utilizzare l'Instant Messaging (IM) sul posto di lavoro o con dispositivi aziendali, e uno su cinque (21%, 26% nel nostro Paese) ha delle limitazioni sull'invio di email personali da dispositivi aziendali e durante le ore lavorative.

Due dipendenti su tre (64%) ritengono che il loro team IT e le loro aziende dovrebbero allentare le restrizioni e consentire l'uso dei social media sia durante le ore di lavoro sia con i dispositivi aziendali, citando l'equilibrio vita-lavoro come una delle principali motivazioni, in particolare perché molti di loro possono lavorare in mobilità, senza limitazioni e aumentando le ore di lavoro e i risultati.

Anche l'uso di iPhone e altri smartphone è limitato

Anche l'utilizzo di dispositivi personali come iPad e iPhone è limitato. A livello globale, a quasi un dipendente su cinque (18%) non è permesso utilizzare il proprio iPod al lavoro (percentuale che sale al 24% in Italia), e quasi a uno su cinque (18%) è vietato l'uso a lavoro di dispositivi personali come i notebook o i telefonini (23% nel nostro Paese).

La maggior parte degli impiegati (66%) ritiene che dovrebbero essere in grado di connettersi gratuitamente con qualsiasi dispositivo in dotazione - personale o aziendale - e accedere alle applicazioni e alle informazioni di cui hanno bisogno durante tutta la giornata. Policy o non policy, molti dipendenti semplicemente lo fanno, sollevando la questione circa l'efficacia delle policy e come l'IT possa aggiornare, applicare e garantire una migliore compliance.

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