30/06/2018 di Redazione

Gli occhiali di realtà aumentata regalano la vista a chi non ce l'ha

MyEye, dispositivo messo a punto dall'israeliana OrCam, si fissa all'asta degli occhiali. Grazie a una micro videocamera e al riconoscimento dei gesti, può diventare l'assistente personale di chi ha difficoltà visive.

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Dai primi Google Glass, ne è stata fatta di strada. Gli occhiali di realtà aumentata forse non sono diventati un fenomeno tecnologico di massa, come inizialmente speravano in quel di Mountain View, però in compenso hanno dimostrato la propria utilità in numerose applicazioni verticali, dalla chiurugia alla odontoiatrica, dalla gestione dei magazzini all'intrattenimento ludico. Ma c'è anche un altro, peculiare utilizzo degli smart glassess, quello di MyEye: creata dalla israeliana OrCam Technologies, questa soluzione può essere messa al servizio delle persone con difficoltà visive di vario tipo, inclusi i non vedenti.

 

Nella sua nuova versione MyEye 2.0, introdotta lo scorso aprile, è stato messo a punto un oggetto da 22,5 grammi di peso, che può essere fissato sull'asta di un qualsiasi tipo di occhiale. In esso sono racchiusi una microscopica videocamera, uno speaker e un software di riconocimento delle immagini che può memorizzare fino a cento volti diversi, distinguere una banconota da un'altra, leggere un testo scritto. La funzionalità di realtà aumentata si attiva all'occorrenza, quando la persona esegue un gesto specifico e codificato (un “gesture”), come per esempio quello di puntare il dito, oppure semplicemente seguendo il campo visivo di chi indossa gli occhiali. Ci siamo fatti raccontare qualcosa in più da Rotem Geslevich, business development director di OrCam.

 

Come è nata la vostra tecnologia?

 

Prima di tutto vale la pena raccontare come e perché nasce OrCam Technologies, azienda fondata nel 2010 in Israele, a Gerusalemme, dal professore di informatica Amnon Shashua e dall'imprenditore Ziv Aviram, che insieme hanno ideato, più di dieci anni prima, Mobileye, sistema di assistenza alla guida di portata globale. Dopo il successo di Mobileye, installato su più di 22 milioni di automobili nel mondo (la società è stata acquisita da Intel, ndr), la collaborazione tra Amnon Shashua e Ziv Aviram ha portato alla nascita di una nuova azienda che vuole essere pioniere nello sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative per l'assistenza delle persone non vedenti, ipovedenti o con difficoltà visive.

 

Gli anni trascorsi tra il 2010 e il 2015 hanno permesso al team di lavoro, all'inizio totalmente dedicato al comparto Ricerca e Sviluppo, di mettere a punto una tecnologia di visione artificiale che si traduce in un insieme di processi di decodifica e memorizzazione di messaggi, lettura di etichette e informazioni su prodotti di consumo, banconote, identificazione dell'orario, riconoscimento di tratti fisionomici, al servizio di tutte le persone a cui cecità, ipovisione o altre patologie legate alla vista rendono impossibile la lettura o il riconoscimento di volti. La ricerca portata avanti ha permesso di integrare la nuova tecnologia all'interno di una smart camera delle dimensioni di un dito, con l'obiettivo di favorire e incrementare il più possibile una piena autonomia delle persone con questo tipo di disabilità.

 

Come funziona?

 

OrCam MyEye 2.0 è l'evoluzione delle tecnologie precedentemente sviluppate con OrCam MyEye. Si tratta di una soluzione end-to-end che si serve della computer vision non solo per le funzionalità principali, ma anche a livello della stessa interfaccia utente. Wireless, compatto e leggero, racchiude in un oggetto delle dimensioni di un dito gli sviluppi più avanzati in fatto di tecnologia assistiva per la visione artificiale e di "gesture technology", una tecnologia futuristica che si attiva ed esegue operazioni interpretando i gesti.

Le funzionalità sono molto varie: OrCam MyEye 2.0 legge in tempo reale testi stampati e in formato digitale, su qualsiasi superficie; capta la presenza di una persona nel campo visivo della smart camera e, una volta memorizzata in archivio, la riconosce istantaneamente, dando così all'utente piena autonomia anche quando è fuori casa e in mezzo a tante persone; identifica prodotti di consumo, colori e banconote. Dato che tutte le operazioni sono processate offline, senza la necessità di una connessione Internet, la comunicazione in formato audio di importanti informazioni visive avviene in totale sicurezza, garantendo il rispetto della privacy.

 

 

In che cosa si differenzia da altre soluzioni?

 

Al momento a livello mondiale quella di OrCam MyEye 2.0 è una tecnologia unica. I plus che possono essere evidenziati sono sicuramente la portabilità dell'oggetto, unita a un elevato corpus di funzioni, che vanno dalla lettura alla funzione di orologio (il quale si attiva ruotando il braccio davanti all'occhiale proprio come se si dovesse guardare l'ora al polso), arrivando all'identificazione di prodotti e marchi tramite codice a barre e colori. Un'altra grande novità rappresentata da questo strumento è il fatto di operare in modo molto discreto, migliorando concretamente la vita quotidiana di chi lo utilizza, dal gesto di leggere un libro al momento dell'ordinazione dal menù al ristorante.

 

Quali applicazioni immaginate possano prendere piede?

 

Tutte le funzioni sono utili e importanti a incrementare l'autonomia delle persone con disabilità di natura visiva, un bacino potenziale di utenti che in Italia comprende 362mila non vedenti e un milione e mezzo di ipovedenti. Grazie all'uso di OrCam MyEye 2.0 queste persone potranno leggere un libro, andare a fare la spesa da soli visionando marchi ed etichette scegliendo prodotti in autonomia, cenare al ristorante senza dover farsi assistere da qualcuno nella scelta dei piatti, soprattutto se pensiamo che i libri, gli opuscoli e le confezioni di prodotti che contemplino il braille fanno ancora parte di un lontano futuro.

 

Non bisogna poi dimenticare l'utilità di questo dispositivo per un altro potenziale bacino di utenti: le oltre 350mila persone che in Italia sono affette da dislessia grave, che impedisce una corretta lettura di testi e parole. A queste persone va infine aggiunto un ampio corpus di persone che potranno avere da OrCam MyEye 2.0 degli importanti benefici indiretti: si tratta dei cosiddetti "caregiver", che dedicano parte del loro tempo a seguire a loro carico congiunti o familiari con patologie gravi e disabilità. Ben nove milioni di persone in Italia, il 25% dei quali costretti ad abbandonare la loro attività professionale.

 

Quando e come arriverà sul mercato italiano e con quali costi?

 

Dopo il lancio, tra gli altri, in Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna, Israele e Australia, è da poco disponibile la versione di OrCam MyEye 2.0 in lingua italiana. Il device è in vendita presso un'ampia rete di distributori sul territorio italiano. All'atto dell'acquisto OrCam Technologies garantisce sempre un accurato training gratuito per illustrare tutte le funzionalità del dispositivo e agevolarne l'utilizzo. Per quanto riguarda i costi, il nuovo device costa 4.500 euro, mentre la prima versione di OrCam Myeye si attesta sui 3.900 euro per il device con funzione di riconoscimento facciale e 2.900 euro per la versione di sola lettura.

 

Che tipo di distribuzione/politica commerciale pensate di portare avanti?

 

Il nostro obiettivo è di affiancare le persone ipovedenti, non vedenti, con problemi di lettura, inclusi i soggetti dislessici e coloro che faticano a leggere per diversi motivi, aiutandoli a studiare, lavorare e vivere le loro giornate con un alto livello di indipendenza. Per questo motivo, in tutti i Paesi in cui vendiamo i nostri prodotti, Italia inclusa, lavoriamo per incentivare sovvenzioni o rimborsi da parte del sistema sanitario. In ogni Paese operiamo inoltre a contatto con le associazioni di persone non vedenti e con le istituzioni per attivare forme di assistenza per quanto concerne i servizi sanitari. I costi del device possono infine essere già rimborsati in percentuale variabile a seconda dei casi e delle regioni.

 

 

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