17/08/2018 di Redazione

Google pensa a uno smart display fatto in casa

Secondo Nikkei Asian Review, Big G potrebbe portare sul mercato prima di Natale uno schermo intelligente basato su Assistant, con l’obiettivo principale di fare concorrenza agli Echo Show di Amazon.

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Come già fatto in passato con gli smartphone, Google vuole ora provare a costruirsi in casa un display smart. Basato su Assistant, lo schermo intelligente “made in Mountain View” prenderebbe spunto da quanto realizzato finora dai partner Oem di Big G, come Lenovo e Jbl, che negli scorsi mesi hanno lanciato dispositivi analoghi e dotati di assistente vocale firmato Google. Una categoria di prodotto abbastanza nuova e di nicchia, per un mercato ad oggi presidiato essenzialmente da Amazon con i suoi Echo Show. Secondo quanto appreso dalla testata Nikkei Asian Review, lo smart display potrebbe arrivare entro la fine dell’anno, in tempo per Natale, o al massimo a inizio 2019 e sarebbe costruito da Pegatron, uno dei principali produttori taiwanesi a cui i colossi dell’hi-tech si rivolgono per assemblare i propri dispositivi.

Specifiche tecniche a parte, sarà interessante vedere come Google gestirà la flessibilità limitata di Android Things (il sistema operativo dedicato agli oggetti connessi) nel campo delle applicazioni. Se uno dei punti di forza di Big G e della piattaforma del robottino verde è sicuramente l’enorme numero di app disponibili, lanciare un prodotto “scarico” sotto questo punto di vista potrebbe deludere l’utente medio di Android, abituato a trovare sullo store praticamente qualsiasi genere di software.

Come spiegato in apertura dell’articolo, con questo presunto smart display Big G intende seguire lo stesso percorso fatto in precedenza con gli smartphone: affidarsi a partner per firmare cellulari progettati internamente, con il proprio software, e a distanza di qualche tempo arrivare sul mercato con soluzioni con la “G” in bella evidenza. I Pixel, i primi telefoni completamente siglati da Mountain View, sono stati ampiamente apprezzati dai consumatori. Succederà lo stesso anche con lo schermo intelligente?

 

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