10/12/2014 di Redazione

Hp prepara un nuovo sistema operativo, prima versione nel 2015

Una prima release della piattaforma software necessaria a far funzionare The Machine (la nuova architettura di computing che promette una rivoluzione nella capacità di calcolo e nell’efficienza) sarà pronta a giugno 2015 con il nome di Linux++. La version

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La rivoluzione promessa da Hp con The Machine è, appunto, ancora una promessa. Ma l’azienda di Meg Whitman, che lo scorso giugno alla convention Discover di Las Vegas ha presentato la nuova architettura per il computing – basata su collegamenti ottici e su un chip di memoria (memristor) che cambia radicalmente il modo in cui i dati vengono trasmessi e conservati –, adesso è un passo più vicina alla realizzazione del sistema operativo necessario per sostenere questa rivoluzione.

Come spiegato al Discover, The Machine è un’architettura che sfrutta processori purpose-built e un pool di memorie che comunicano fra loro grazie alla fotonica, in modo tanto rapido ed efficiente da poter ridurre drasticamente i tempi di calcolo e i consumi energetici rispetto al tradizionale assetto basato su processori, memorie Ram e storage.

Prima che tutto ciò sia possibile, The Machine dovrà non solo perfezionare l’hardware (in particolare i memristor, il cui lancio commerciale era stato fissato al 2013 e poi posticipato) ma anche creare una piattaforma software tutta nuova. A detta di Kirk Bresniker, chief architect del progetto, una prima versione del nuovo sistema operativo sarà pronta a giugno del 2015 con il nome di Linux++. I programmatori potranno testare i propri codici all’interno di Linux++ utilizzando programmi di simulazione che riproducono il design di The Machine.

Il sistema operativo provvisorio dovrà poi essere sostituito dal prodotto definitivo, che Hp chiama Carbon. Quando? Non prima del 2016, probabilmente. Oggi in fase di sviluppo all’interno degli Hp Labs con circa 150 ricercatori impegnati nel progetto, il primo prototipo funzionante di The Machine sarà pronto – appunto, secondo la roadmap presentata da Hp – nel 2016.

 

Un memristor; nella foto in alto, un protitpo di The Machine sviluppato negli Hp Labs

 

L’azienda punta a integrarlo inizialmente nei server Moonshot, con l’obiettivo di incrementare l’efficienza e la capacità di calcolo dei data center di grandi aziende e Internet company. Tant’è che Google, Facebook e altri giganti del Web sono citati dagli analisti come i primi destinatari di questa invenzione.

In base alle simulazioni realizzate da Hewlett-Packard, un server basato su The Machine potrà essere fino a sei volte più potente rispetto a un analogo modello con architettura tradizionale, utilizzando appena l’1,25% dell’energia e occupando un decimo dello spazio. In una seconda fase, i dirigenti di Hp non escludono che The Machine possa essere utilizzata all’interno di computer e altri dispositivi consumer.

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