La trasformazione di Lenovo funziona. La strategia delle “tre ondate” (mantenere la leadership nelle attività core, crescere nei segmenti chiave e investire nelle tecnologie emergenti) ha portato risultati positivi anche nel trimestre fiscale appena concluso. Il fatturato è cresciuto del 6,3% anno su anno, arrivando a sfiorare i 13 miliardi di dollari (12,9 per la precisione) nel periodo ottobre-dicembre 2017, e gli utili prima delle imposte hanno toccato i 150 milioni (+50% rispetto all’anno precedente). Bene la divisione Pc e Smart Devices (Pcsd), che resta stabile nel giro d’affari ma incrementa la redditività, molto bene la divisione Data Center Group (Dcg), che cresce del 16,7% su base annua raggiungendo i 1,2 miliardi di dollari di ricavi. Meno performante il business degli smartphone (divisione Mobile Business Group, Mbg), che registra una flessione rispetto all’anno precedente (-5% a 2,1 miliardi di dollari) e che, pur vedendo un rafforzamento del marchio Motorola in tutte le aree geografiche, non riuscirà a raggiungere a marzo gli obiettivi che la multinazionale si era prefissata.
“Nel contesto di un trend più che soddisfacente”, ha dichiarato Emanuele Baldi, general manager e amministratore delegato in Italia di Lenovo, “il nostro Paese ha fatto registrare una crescita più marcata della media mondiale ed europea su tutti gli indicatori: market share, fatturato e profitto. Questo sia per il comparto Pc e Smart Devices sia per quello dei Data Center”.
Nel mercato dei Pc in Italia, Lenovo oscilla tra il secondo e il terzo posto con un market share del 17%, ma è leader in alcuni segmenti come quello dei convertibili e dell’education. “La notizia migliore però”, continua Baldi, “è quella dell’incremento del prezzo medio dei prodotti, che significa essere riusciti a spostare il focus del mercato sui modelli a più alto valore aggiunto”.
Sui risultati non soddisfacenti della divisione mobile, Baldi non esita a rispondere: “Probabilmente le previsioni a livello mondiale erano troppo ambiziose, considerando l’ulteriore incremento del livello competitivo e l’ingresso di nuovi player molto aggressivi. Resta il fatto che il brand Motorola in Emea ha fatto notevoli progressi e, con gli investimenti in corso, non dubito riusciremo comunque a raggiungere i nostri obiettivi, anche se con qualche mese di ritardo”.
Emanuele Baldi (general manager e Ad in Italia di Lenovo) e e Alessandro de Bartolo (general manager Italia Data Center Group)
Sul fronte del mercato business, spiccano in Italia le prestazioni della divisione data center, che cresce a ritmi più veloci rispetto alle altre nazioni europee. “Frutto della focalizzazione della nostra struttura”, dice Alessandro de Bartolo, general manager per l'Italia del Data Center Group, “che oggi è più efficace sia nelle relazioni con i partner di canale sia con quelli tecnologici (Nutanix, Microsoft e Vmware, solo per citarne alcuni), ma anche della bontà delle nostre soluzioni, come quelle delle famiglie ThinkSystem e ThinkAgile (rispettivamente server e appliance per data center). Grazie a queste tecnologie siamo in grado di rispondere meglio di altri alle nuove esigenze del cliente, soprattutto in termini di architetture software-defined”.
Un grosso contributo a questa crescita più marcata rispetto ai dati della corporation arriva delle Pmi che, nel loro percorso verso il cloud stanno ripensando anche le loro infrastrutture on-premise, rivolgendosi a tecnologie nuove, come quelle software-defined proposte da Lenovo, in grado di armonizzarsi meglio con la componente It sulla “nuvola”.