08/04/2015 di Redazione

Lo strapotere delle assicurazioni domina anche sui droni

La Federal Aviation Administration statunitense, ente che regola l'aviazione civile Usa, ha rilasciato un permesso speciale che consente alla compagnia United Services Automobile Association di testare gli aerei senza pilota in seguito a disastri ambienta

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Il mercato dei droni è ancora intrappolato nelle maglie legislative, che non permettono alle flotte di aerei senza pilota di decollare liberamente per i nostri cieli, scattando le fotografie di matrimoni o recapitando i pacchi a casa. Ma qualcosa sembra muoversi, seppure a piccoli passi. Dopo un ok preliminare della Federal Aviation Administration statunitense ad Amazon per i suoi robot volanti e il nuovo regolamento dell’italiana Enac in materia, atteso per il prossimo 20 aprile, è arrivato in questi giorni il via libera dalla Faa per l’utilizzo di droni in seguito a disastri naturali. Si parla di alluvioni, tornado e via dicendo, che spesso lasciano alle loro spalle scene di tremenda devastazione. Ebbene, l’avanti tutta non ha scopi umanitari, ma assicurativi: l’ente nordamericano che regola l'aviazione civile, infatti, ha approvato la richiesta della compagnia United Services Automobile Association, in sigla Usaa, per testare l’utilizzo di droni solo a questo scopo.

Impiegare gli aerei senza pilota, infatti, permetterebbe di sorvolare le zone colpite e accelerare eventualmente le pratiche assicurative e di rimborso. La Faa, per motivare la sua decisione con cui ha esentato la Usaa dal divieto di volo, ha esplicitamente citato il lavoro svolto dai velivoli PrecisionHawk della Lancaster nel monitoraggio della città di Boulder e dintorni, in Colorado, colpiti da un’imponente alluvione nel 2013.

Prima dell’approvazione, infatti, la compagnia finanziaria poteva effettuare test con droni soltanto nei siti approvati dalla Faa. Nulla cambia, però, su altre regole: i piccoli aerei non potranno superare i quattrocento piedi di altitudine, circa 120 metri, e tutti i decolli verranno comunicati in anticipo all’ente di controllo statunitense. A quanto dichiarato dalla stessa Usaa, è invece tuttora in fase di studio un’altra richiesta di permesso, che dovrebbe dare il via libera per l’utilizzo di droni anche in seguito ad altre catastrofi: non sono disponibili al momento ulteriori dettagli su cosa si intenda esattamente per “catastrofi”, ma è probabile che nell’elenco saranno incluse anche le devastazioni causate da atti bellici o, comunque, di origine umana e non naturale.

 

La United Services Automobile Association fornisce consulenza e servizi assicurativi e finanziari a circa 10,7 milioni di militari ed ex militari statunitensi, oltre che alle loro famiglie

 

Un regolamento definito è forse l’ultimo passaggio che manca per l’effettivo decollo di questo mercato che, secondo Business Insider Intelligence, nel 2016 svilupperà un giro d’affari di 2,3 miliardi di dollari. In prima linea ci saranno player importanti e grandi nomi, come Boeing, Intel, Qualcomm e General Electric.

 

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