19/09/2018 di Redazione

Monitoraggio e sicurezza: nuovi strumenti per G Suite

Con Work Insight le aziende possono capire l’effettivo utilizzo, da parte dei dipendenti, delle applicazioni di produttività di Google. È disponibile anche un nuovo servizio investigativo per identificare e risolvere minacce in tempo reale.

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Come scoprire il tasso di utilizzo di G Suite e come collaborano realmente i dipendenti grazie allo strumento di Google? Con un altro servizio, chiamato Work Insights, appena svelato da Big G. Secondo il colosso californiano, la novità permette alle imprese di “misurare e comprendere il vero impatto della trasformazione digitale al proprio interno”. Il tool, già disponibile in beta, consente ai team It di ottenere informazioni rilevanti sul concreto utilizzo di G Suite a livello di singoli gruppi di lavoro, seguendo così il cammino di adozione delle varie applicazioni della piattaforma cloud. Per prelevare insight è necessario che i team siano composti da almeno dieci persone. Lo strumento è importante perché, con l’introduzione costante di nuove soluzioni digitali nelle aziende, non è detto che gli utenti inizino ad adottare subito le novità proposte dal datore di lavoro.

Work Insights permette anche di capire come i dipendenti utilizzino effettivamente le app di G Suite a livello di collaborazione, soprattutto fra reparti differenti, in modo da migliorare se necessario questo processo. Per esempio, un amministratore di rete può vedere quanti addetti alle vendite stiano lavorando fianco a fianco con il marketing, condividendo e modificando documenti sulla piattaforma.

Inoltre, Google ha svelato anche uno strumento investigativo per il security center di G Suite, disponibile attraverso un Early Adopter Program (Eap). I team It potranno così identificare, gestire e risolvere le minacce che tenteranno di colpire l’azienda, ricorrendo anche a best practice per evitare la propagazione dell’infezione o, ancora meglio, per evitare che in futuro si ripresentino problemi analoghi.

Con lo strumento, gli amministratori possono eseguire query su fonti diverse di dati, come Gmail, Google Drive e i log dei dispositivi, cancellando in tempo reale dalle caselle di posta degli utenti le mail maligne ed esaminando i file condivisi all’esterno della rete. Con un paio di click è anche possibile sospendere gli account o eliminare il contenuto dei device gestiti, per evitare che finiscano in mani sbagliate o che veicolino malware o altre minacce.

 

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