16/02/2012 di Redazione

Sony Mobile Communications sfida la telefonia

Chiuso il capitolo della joint venture Sony Ericsson, l'azienda giapponese lancia la nuova divisione che produrrà smartphone sfruttando marchi ben noti in altre categorie di prodotti, come Walkman e Cybershot. La sede della new company, con 8mila dipenden

immagine.jpg

Sony ha completato l'acquisizione della joint venture con Ericsson, portando a termine l'affare da 1,05 miliardi di euro che era stato annunciato a ottobre. La nuova azienda produttrice di telefonini è Sony Mobile Communications, sarà una controllata di Sony e avrà sede a Londra.

La joint venture fra Sony ed Ericsson aveva smesso di esistere quando l'azienda giapponese aveva annunciato di voler acquisire il 50 per cento delle quote detenute dalla partner commerciale svedese. La partnership non aveva dato frutti interessanti a causa di lacune innegabili, come l'affidamento esclusivo al sistema operativo Android e l'avere preso sottogambra il successo dell'iPhone, con il conseguente ritardo con cui sono state introdotte le nuove tecnologie. Problemi che il marchio Sony Ericsson ha pagato caro, con vendite basse che non hanno mai raggiunto livelli tali da poter infastidire i primi cinque produttori mondiali.

Sony ha deciso che da sola avrebbe potuto fare meglio, per questo ha scaricato il partner e proseguirà in autonomia. L'idea è quella di allargare il supporto alle piattaforme online già esistenti e alle soluzioni cloud sia per i privati sia per le aziende. Sony Mobile Communications produrrà quindi smartphone e cellulari sfruttando marchi ben noti in altre categorie di prodotti, come Walkman e Cybershot.

Inoltre, la piattaforma multimediale online di Sony dovrebbe diventare un punto di forza anche per i nuovi telefoni, oltre che per televisori, tablet e PC già integrati. Sony Mobile Communications spera quindi di ritrovare il successo ricalcando la strada già percorsa da Apple e da Google, con l'unico inconveniente che arriva con ampio ritardo e che le concorrenti hanno avuto tempo e modo per raccogliere consensi e legare a sé clienti che probabilmente non se ne andranno dopo avere speso anche molti soldi nell'acquisto di applicazioni proprietarie.

L'acquisizione avviene inoltre in un momento difficile per Sony, che dal quartier generale ha fatto sapere di aspettarsi perdite da 3 miliardi di dollari per l'anno fiscale in corso, a causa dell'andamento non soddisfacente del business TV e dei numerosi oneri una tantum. La nuova controllata però merita fiducia, anche per il bene degli 8mila dipendenti su cui conta per iniziare.


ARTICOLI CORRELATI