01/06/2018 di Redazione

Xiaomi Mi 8, la “versione” cinese dell'iPhone è una bellezza

Presentato il nuovo modello flagship da 6,2 pollici. L'estetica, la presenza del notch e la tecnologia di riconoscimento facciale ricordano da vicino lo smartphone di Apple.

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Il Mi 8 ha il pregio di essere bello, ma anche il difetto di rappresentare una copia dell'iPhone. Copia cinese, trattandosi del nuovo modello di Xiaomi, marchio ormai “occidentalizzato”, al punto di essere diventato il quarto più venduto in Europa nel mercato degli smartphone. Al colpo d'occhio, tuttavia, non si notano altre significative differenze: c'è il notch, l'area che raggruppa fotocamere e sensori in cima allo schermo, la diagonale dello schermo arriva a 5,8 pollici, il design sottile e dagli angoli smussati è molto simile. Rispetto all'iPhone, qui mancano evidentemente i chip proprietari di Apple e anche la certificazione ip68 di resistenza ad acqua e polvere.

Certamente diverso è il prezzo. Sul mercato cinese, infatti, il Mi 8 costa infatti l'equivalente in yuan di circa 360 euro nell'assetto caratterizzato da 64 GB di storage, mentre si sale a circa 400 euro disporre di 64 GB e a 440 euro per 128 GB, in tutti i casi potendo contare su una Ram da 6 GB.

La ragionevole cifra di circa 500 euro è richiesta invece per l'edizione speciale, chiamata Mi 8 Explorer e caratterizzata da dimensioni appena maggiori, 6,2 pollici, e dalla presenza di GB di Ram, 256 GB di storage, lettore di impronte digitali più evoluto e reattivo (si attiva solo con la pressione del dito) e scocca nera con retro trasparente. Si è discusso, fra l'altro, sul fatto che il vetro lasciasse realmente intravedere i componenti interni del telefono, ma sembra quella visibile sia una semplice immagine stampata in 3D.

 

 

 

In entrambe le edizioni del Mi 8 figurano elementi di fascia alta come la dual camera posteriore, lo scanner 3D per il riconoscimento facciale (un sistema simile al Face ID dell'iPhone), system-on-chip Qualcomm Snapdragon 845 con chip dedicato all'intelligenza artificiale (per applicazioni varie, riconoscimento vocale, risparmio energetico e ottimizzazione delle fotografie). L'elemento più innovativo è però un altro, ovvero la presenza di un sistema Gps “doppio”, in cui si combinano i segnali L1 ed L5 per garantire maggiori velocità e precisione della geolocalizzazione. Non è chiaro, al momento, se tali miglioramenti siano garantiti solo nel territorio cinese o anche altrove.

 

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