22/12/2020 di Redazione

5G e oltre: il 2021 visto con la lente di Palo Alto Networks

Lo specialista di sicurezza propone una soluzione containerizzata per la visibilità in tempo reale sugli sviluppi di una tecnologia che finalmente promette di democratizzarsi il prossimo anno. Quando le sfida da affrontare saranno diverse.

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Sarà il 2021 l’anno della democratizzazione del 5G? Ci sono diversi indicatori che paiono andare in questa direzione, ma il condizionale è d’obbligo visto che parliamo di una tecnologia che da anni promette, ma fin qui ha mantenuto più sulla carta che nella vita quotidiana di persone e aziende.

Ci crede senza dubbio Palo Alto Networks, che ha da poco iniziato a proporre una soluzione containerizzata per la sicurezza dei core e delle antenne 5G in ambienti multicloud e multiprovider. L’offerta comprende la possibilità di applicare policy basate sugli utenti e i dispositivi con una visibilità in tempo reale e una correlazione delle minacce, per identificare i bersagli degli attacchi.

Il servizio contiene anche la sicurezza del cosiddetto “network slicing”, che assicura un elemento di rete dedicato end-to-end per coprire una necessità locale (aeroporto, magazzino, fabbrica, campus o altro). In questo caso, versioni personalizzate potranno essere proposte dai service provider ai clienti anche come nuovi prodotti.

Secondo un’indagine svolta dall’Enea, entro il 2022 oltre un terzo degli operatori disporrà di reti 5G in Europa. Inoltre, il cambiamento dell’ambiente di lavoro indotto dalla pandemia nel 2020 porterà alla nascita di reti 5G private per consentire punti di collaborazione per il personale in workplace riprogettati. Per questo, Palo Alto ha individuato questo come un fronte di particolare attenzione in previsione degli investimenti in cybersecurity per il nuovo anno.

Mauro Palmigiani, country manager, e Umberto PIrovano, senior system engineer di Palo Alto Networks

Certamente non è l’unico e il mutamento di scenario generato dal Covid-19 è un elemento destinato a condizionare le scelte delle aziende anche dal punto di vista della sicurezza: “Il lavoro da casa crea nuovi ponti di accesso alle reti aziendali”, indica Mauro Palmigiani, country general manager Italy, Greece & Malta di Palo Alto. “Dispositivi e oggetti che ci circondano creano maggiori rischi per i sistemi e le informazioni critiche di un'azienda. Ma stanno aumentando anche le frodi, che sfruttano le difficoltà del periodo per attirare in trappola utenti maggiormente portati a credere in opportunità di prestito vantaggiose. Queste minacce vanno identificate in contesti multilayer di tipo zero-day attack, con il supporto di automatismi governati dall’intelligenza artificiale”.

Lavorare da casa ha significato per molti trascorrere un tempo superiore alla norma davanti a un dispositivo connesso e questo stress non può che far aumentare il rischio di fare errori, ma i criminali stanno prendendo di mira anche le nuove consuetudini del periodo, come i pagamenti contactless e l’utilizzo dei codici Qr: “Le soluzioni zero-day trust e di contrasto al bring your own carrier appaiono la risposta più efficace”, commenta Umberto Pirovano, senior manager systems engineering di Palo Alto Networks. “Ma occorre prestare attenzione anche allo spostamento rapido verso il cloud di processi aziendali, che ha creato un gap nell’adattamento della sicurezza, così come agli sviluppi in logica DevOps. Per la prevenzione alla perdita di dati, abbiamo da poco lanciato un servizio di Dlp in cloud, che aiuta a prevenire le violazioni, identificando automaticamente la proprietà intellettuale confidenziale e le informazioni personali”.

 

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