29/03/2012 di Redazione

Agenda digitale: arriva il piano di Confindustria

Nuove infrastrutture, promozione dell’e-commerce, alfabetizzazione digitale, sviluppo dell’e-governement e delle smart city. Questi gli impegni assunti dal Governo Monti. Ma rimane l'incognita dei fondi. Oggi Confindustria Digitale ha presentato al Minist

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L’agenda digitale, voluta dall’Ue, prevede connessioni broadband per tutti entro il 2013 e la connessione a banda ultra larga entro il 2020. Un obiettivo non facile da raggiungere per l’Italia che continua a registrare una performance negativa nell’utilizzo del Web: l'anno scorso solo il 57% degli italiani ha navigato online, contro il 71% della media europea.

Nel Belpaese sono ancora tante le zone e le aziende (anche operanti in settori chiave dell'economia) con connessioni precarie o addirittura sprovviste di connessione; il ricorso all’e-government, malgrado gli indubbi miglioramenti degli ultimi anni, è ancora tra i più bassi in Europa e coinvolge il 22% dei cittadini rispetto al 41% della media Ue. 


Sull'argomento si è mossa oggi Confindustria Digitale, che ha presentato al Ministro dell’Istruzione,  dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo il piano “Proposte per il sostegno alla crescita dell’Italia, in coerenza con  l’Agenda digitale europea”.

“La realizzazione in Italia dell'Agenda Digitale - ha dichiarato in una nota Stefano Parisi, presidente dell'organsimo di Confindustria che riunsice i principali gruppi  internazionali e imprese nazionali del settore Ict - potrà dare un contributo del 4-5% alla crescita del Pil da qui al 2015  Abbiamo offerto al  Ministro  Profumo - ha detto ancora Parisi - un’ampia collaborazione nel quadro di una visione comune  per lo  sviluppo dell'economia digitale. L'utilizzo del Web per le attività delle amministrazioni pubbliche, l'innovazione promossa attraverso le smart communities, saranno i pilastri di questa partnership che potrà dare  risultati concreti già  nel breve periodo".

Il governo Monti, da parte propria, ha affermato in più occasioni di riconoscere nel digitale una misura chiave per la crescita del Paese e ha messo in moto una serie d’interventi che vanno nella direzione della digitalizzazione. Recentissima è per esempio l’istituzione di una cabina di regia, costituita anche dai ministri Profumo, Passera e Patroni Griffi, con l’intenzione di preparare gli interventi normativi che confluiranno, entro l’estate, nel pacchetto normativo già soprannominato Digitalia.

Per preparare il nuovo corpus di leggi sono stati creati sei gruppi di lavoro ad hoc che si occuperanno rispettivamente di: Infrastrutture e sicurezza, e-Commerce, e-government e Open data, alfabetizzazione informatica, ricerca e investimenti, smart communities. Il varo del decreto è previsto entro fine estate.

L’istituzione di una cabina di regia è un riferimento importante, seppure con un rischio evidenziato, tra gli altri, da Alfonso Fuggetta, professore del Politecnico di Milano (tra i principali promotori dell'Agenda Digitale): "senza una leadership forte - ha detto il professore- il progetto può sfilacciarsi".Fuggetta auspica che sia direttamente la Presidenza del Consiglio a prendere in mano la questione, vista la "trasversalità e l’importanza degli interventi previsti". Una preoccupazione di fondo, una domanda, accomuna tanti e rimbalza sulla Rete: i fondi per realizzare il progetto ci sono davvero?

La commissaria europea per l’agenda digitale, Neelie Kroes, ha consigliato di fare "pieno uso, da subito, dei fondi strutturali europei" e di usare un mix di tecnologie quali la fibra ottica, l’Lte (la banda larga mobile di quarta generazione) e la Fttc (parte in fibra e parte in rame).

Il governo Monti avrebbe, al momento, un fondo di partenza di 400 milioni di euro che dovranno essere destinati perlopiù alle area del Centro-Nord. Al Sud, dove il digital divide è decisamente più marcato, sarebbero già disponibili altre risorse e sarebbe vicina l’apertura dei bandi per dare l’avvio ai lavori, che dovrebbero creare occupazione a qualche migliaio di persone. Molti dei dubbi espressi sulla Rete - e non solo - non sono però ancora stati risolti.


Ha collaborato Gianni Rusconi



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