14/06/2022 di Redazione

AI, software, sostenibilità: le previsioni per il futuro (vicino)

Le tecnologie più innovative oggi possono e devono coniugare funzionalità, risultati di business e obiettivi Esg. Le previsioni di Thoughtworks.

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Gli obiettivi Esg e in particolare la sostenibilità acquistano sempre più importanza nelle strategie aziendali, finalmente. Ma di quali tecnologie e processi hanno bisogno le aziende per diventare più ecologiche e socialmente responsabili? E gli obiettivi Esg possono andare di pari passo con la crescita del fatturato e la ricerca del vantaggio sulla concorrenza? “Dall’intelligenza artificiale, all’interazione macchina-persona, alle piattaforme, l’impatto della tecnologia va ben oltre quello di un’azienda”, ha sottolineato Valeria Della Rosa, head of Client Services Thoughtworks Italy. “La tecnologia tocca il benessere della nostra società e la sostenibilità del nostro pianeta. Le scelte tecnologiche si devono basare consapevolmente non solo sulle esigenze fisiologiche di ciascuna azienda, ma anche sulle ambizioni di business oltre la bottom line”. Questa è stata, fin dalle origini, la filosofia adottata dal Thoughtworks nel proporre servizi di consulenza,  strategia, design e sviluppo software per le aziende.

 

Ancora oggi, come in passato, il software è uno degli strumenti più importanti, o forse il più importanti, per trasformare il modo di operare di un’azienda fino anche a trasformarne il modello di business. E questo vale non soltanto per gli obiettivi di competizione, incremento di fatturato, allargamento del mercato e via dicendo. Ma anche per gli obiettivi di transizione ecologica. “La chiave, secondo noi di Thoughtworks, sta proprio nel bilanciare il mix non solo sulle esigenze fisiologiche di ciascuna azienda, ma anche sulle ambizioni di business”, ha dichiarato Della Rosa.

Ma come distinguere gli investimenti tecnologici lungimiranti e produttivi da quelli semplicemente azzardati? Dopo aver messo a punto Tech Radar, una guida sulle frontiere dell’Ict fatta da tecnologi e per tecnologi, Thoughtworks ha lanciato anche Looking Glass, una pubblicazione annuale che recensisce le novità di informatica più promettenti ma in ottica aziendale. In primo piano ci sono l’intelligenza artificiale e il machine learning, che non rappresentano una novità assoluta ma continuano a evolversi. “Come Thoughtworks crediamo anche che le persone possano beneficiare dell’AI/ML in modalità aumentata, mettendo umani e macchine fianco a fianco a svolgere ruoli combinati o complementari”, ha proseguito Della Rosa. “Si tratta di situazioni che richiedono creatività, intuizione, esperienza ed un approccio olistico per prendere le decisioni importanti più strategiche come quale nuovo prodotto introdurre nel mercato, oppure come azzerare le emissioni”. 

L’intelligenza artificiale creativa
Secondo le previsioni di Thoughtworks, già dall’anno prossimo, con la creatività computazionale, le aziende italiane più innovative potranno usare l’AI non per estrarre valore dai dati già in loro possesso ma per creare nuovi dati e spunti per lo sviluppo di prodotti, inclusi quelli ad alto valore aggiunto del made in Italy.

Nel progettare le soluzioni non dovrà più esserci una dicotomia tra contenuto e forma, tra le funzionalità e la user experience: utilità e usabilità dovranno andare di pari passo. La previsione di Thoughtworks è che già nel 2023 nella sanità italiana saranno attive in buon numero soluzioni digitali (per esempio di telemedicina) funzionali ma anche capaci di sintonizzarsi con le esigenze delle persone.

Valeria Della Rosa, head of Client Services Thoughtworks Italy

 

Il potenziale delle piattaforme
Sarà importante, secondo l’azienda, realizzare il potenziale delle piattaforme. Gli approcci  DevOps, microservizi e Infrastructure-As-Code permettono di realizzare progetti in modo graduale, scalabile e apportando correzioni strada facendo. Permettono, quindi, di evitare investimenti faraoici e azzardati, che non sono una rarità: spesso le aziende si lasciano prendere dall’entusiasmo e dalle promesse dell’ultimo tool o tecnologia emergente, senza prima fare le corrette valutazioni.

Thoughtworks raccomanda alle aziende un maggiore allineamento tra strategie tecnologiche ed obiettivi di business: inquadrata la finalità funzionale della piattaforma e quindi anche i consumatori chiave, si possono stabilire gli indicatori di successo da misurare e monitorare. La società prevede per il futuro prossimo delle aziende italiane una maggiore adozione del data mesh, una nuova tipologia di piattaforma dati decentralizzata e fondata sulla creazione di data products rispondenti ai bisogni dei consumatori.

Software libero da effetti indesiderati
Secondo Thoughtworks già l’anno prossimo, grazie ai progetti avviati con le risorse del Pnrr, l’Italia farà un salto quantico in materia di digitalizzazione, dovendo chiaramente rispettare requisiti di cybersicurezza. Ma la sicurezza non è tutto. Nella corsa alla digitalizzazione non bisogna sottovalutare aspetti come il diritto alla privacy, la tutela della sovranità dei dati personali, la trasparenza sull’uso dei dati ceduti dagli utenti ai fornitori di servizi (per esempio, dati che verranno usati a fini di marketing) e anche l’accessibilità delle applicazioni per tutti, anche per i portatori di handicap motori o cognitivi. Tutti questi aspetti, sottolinea Thoughtworks, hanno a che fare non soltanto con l’etica ma anche con la costruzione e il mantenimento della fiducia.

Accelerare verso la sostenibilità
Il duplice ruolo della tecnologia nei confronti dell’ambiente è noto: l’Ict è sia un grande inquinante sia una forza trasformatrice che può aiutare altri settori (nonché l’Ict stesso) a ridurre la propria impronta carbonica. Per le aziende di ogni genere questo è strategico, considerando la crescente propensione dei consumatori a scegliere e sostenere i marchi sinonimo di impegno ambientale, cioè quelli che usano energie rinnovabili e sono impegnati in programmi di compensazione delle emissioni di gas serra, per esempio. Thoughtworks si augura che anche le grandi istituzioni finanziarie italiane seguano l’esempio di altre grandi aziende apripista nell’adozione del green cloud e nella riduzione del proprio carbon footprint digitale.

 

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