Alphabet vola in Porto Rico con i propri palloni aerostatici
L’azienda di Mountain View è in cerca di una compagnia di telecomunicazioni per lanciare nell’isola caraibica, devastata dall’uragano Maria, i propri palloni del progetto Loon. Obiettivo: portare nuovamente connettività agli abitanti del Paese.
Pubblicato il 09 ottobre 2017 da Redazione

Porto Rico sta ancora facendo i conti con l’uragano Maria. Abbattutasi due settimane fa sull’isola (territorio non incorporato degli Stati Uniti), questa tempesta ha causato decine di vittime e, fra le altre cose, ha lasciato il 90 per cento del Paese al buio. I soccorsi e la ricostruzione procedono a rilento ed è scattata la gara di solidarietà internazionale per dare una mano agli abitanti dell’isola. I colossi tecnologici statunitensi non sono da meno. È di queste ore la notizia che la Federal Communications Commission a stelle e strisce ha concesso un permesso temporeaneo ad Alphabet, parent company di Google, per aiutare Porto Rico e le Isole Vergini americane nel duro percorso verso la stabilizzazione delle linee di comunicazione.
Il colosso californiano lancerà infatti nel cielo del Paese caraibico i palloni aerostatici del proprio progetto Loon, con l’obiettivo di portare connessioni Lte ad abitanti e aziende. “Per stabilire un collegamento con i dispositivi, però, Loon deve essere integrato con la rete di un partner telco”, ha spiegato Libby Leahy, portavoce di X, la divisione di Alphabet che cura le iniziative speciali (i cosiddetti moonshot). Sembra che la società sia in procinto di siglare degli accordi in tal senso.
Sì, perché la struttura dei Loon prevede che i palloni aerostatici, in grado di volare oltre nella stratosfera (oltre i 30 chilometri di altezza) e di resistere per cento giorni senza interventi tecnici, trasmettano i dati via Lte instradandoli grazie alla rete di un carrier. Il progetto di Alphabet si è già dimostrato utile sul fronte umanitario e in particolar modo in Perù, lo scorso maggio.
A gennaio il Paese sudamericano era stato colpito da violente alluvioni, che avevano interrotto le comunicazioni su gran parte del territorio. A distanza di pochi mesi i palloni aerostatici di Mountain View, lanciati in un numero limitato, hanno permesso agli abitanti delle zone calamitate di inviare e ricevere circa 160 GB di dati, pari a trenta milioni di messaggi o due milioni di email.
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