28/10/2022 di Redazione

Amazon: e-commerce e cloud in crescita, ma sotto le attese

Nel terzo trimestre i ricavi della società di Seattle sono cresciuti del 15% anno su anno, quelli di Amazon Web Services del 27%. Si punta a ridurre i costi.

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I numeri di Amazon sono in crescita, e non poco, ma non abbastanza da soddisfare le previsioni degli analisti né le attese degli investitori. Nel terzo trimestre dell’anno fiscale la società di Seattle ha ottenuto 127,1 miliardi di dollari di ricavi, cifra corrispondente a una crescita del 15% anno su anno, ed escludendo l’impatto sfavorevole dei tassi di cambio sulle vendite (pari a 5 miliardi di dollari) si avrebbe un incremento del 19%. Mentre le vendite dell’e-commerce e del cloud di Aws sono rigogliose in Nord America (ricavi a +20% anno su anno), nei mercati internazionali calano del 5% (ma a valuta costante crescerebbero del 12%).

Ancora meglio ha fatto la divisione cloud, Amazon Web Services (Aws), segnando un incremento di ricavi del 27% (o 28% a valuta costante) con i 20,5 miliardi di dollari di ricavi ottenuti. Una quota che è meno di un sesto del giro d’affari totale, ma è su questa divisione che l’azienda ottiene le marginalità più alte.

Tutto bene, dunque? In realtà i numeri sopra descritti sono inferiori a quelli stimati dagli analisti. E sono l’ennesimo segno di una crisi della domanda di prodotti e servizi IT (e, nel caso di Amazon, anche di beni di consumo) che traspare anche dalle ultime trimestrali di Alphabet, Meta, Microsoft e altri colossi tecnologici nordamericani.  La performance di Aws delude perché gli analisti si aspettavano circa il 30% in più e perché un anno prima, nel terzo trimestre del 2021, l’incremento su base annua era stato del 39%.

Inoltre, e soprattutto, non sono stellari le previsioni per il quarto trimestre incluse nel report finanziario di ieri. Amazon si attende di raccogliere tra 140 a 148 miliardi di dollari di ricavi, realizzando una crescita anno su anno compresa tra il 2% e l’8%. Il profitto operativo sarà incluso tra zero e 4 miliardi di dollari. L’azienda ha anche detto di aspettarsi ancora una volta l’impatto negativo del tasso di cambio del dollaro rispetto all’euro e alle valute asiatiche. In conseguenza di queste dichiarazioni, ieri il titolo Amazon ha perso a Wall Street circa un quinto del proprio valore.

L’amministratore delegato, Andy Jassy, nelle dichiarazioni ufficiali ha citato il riscontro “piuttosto positivo” dell’annuale Prime Day e del nuovo esperimento del Prime Early Access Sale (due giorni di sconti riservati agli iscritti a Prime, l’11 e 12 ottobre scorsi). “La risposta a entrambi gli eventi è stata piuttosto positiva”, ha detto Jassy, “ed è chiaro che in particolare in tempi di incertezze economiche i clienti apprezzano il continuo focus di Amazon sul valore e sulla convenienza.

Jassy si è detto anche incoraggiato dagli "stabili progressi” compiuti da Amazon nell’abbassare i costi della rete di magazzini dell’e-commerce, e l’azienda sta definendo alcune iniziative che permetteranno di ottenere “una solida struttura di costi” per la crescita futura. “Ovviamente nel contesto macroeconomico stanno accadendo molte cose”, ha proseguito il Ceo, “e bilanceremo i nostri investimenti per ottimizzarli senza compromettere le nostre scommesse strategiche fondamentali di lungo termine”.

 

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