29/10/2020 di Redazione

Amd si compra la californiana Xilinx per 35 miliardi di dollari

L’acquisizione, con una transazione tutta in azioni, consentirà al colosso americano di affermarsi nel settore del computing ad alte prestazioni, lanciando una sfida aperta a Intel in ambito datacenter.

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Amd ha stipulato un accordo, da 35 miliardi di dollari, per acquistare Xilinx, un’azienda californiana leader nella produzione di chip programmabili utilizzati nei data center e, in particolare, dei Field Programmable Gate Array (Fpga). Il produttore di processori vede questo accordo come la combinazione di due società che, grazie ai punti di forza di ognuna, si completano a vicenda senza cannibalizzare i propri mercati.

“L’acquisizione contribuirà a rendere Amd leader nel settore dei chip ad alte prestazioni”, commenta il Ceo Lisa Su. “Combinando i nostri team di ingegneri di fama mondiale e una profonda esperienza nel settore, creeremo un leader di mercato con la visione, il talento e le dimensioni per definire il futuro dell'elaborazione ad elevate prestazioni”.

Il successo di queste “mega” acquisizioni molto spesso dipende dal fatto se le aziende interessate possano o meno lavorare bene insieme. Il Ceo di Amd ha tenuto a sottolineare che le due società collaborano da diversi anni e hanno una visione comune. Tra i punti di forza di Xilinx, come ha spiegato Lisa Su, il fatto che l’azienda ha costruito importanti partnership strategiche in una serie diversificata di mercati in crescita - dalle comunicazioni 5G, ai data center, fino ai settori automobilistico, industriale, aerospaziale e difesa.

L’accordo, che è stato approvato dai consigli di amministrazione di entrambe le società, deve ancora superare il vaglio degli azionisti e delle autorità di regolamentazione. Quindi non dovrebbe concludersi fino alla fine del prossimo anno. Quando ciò accadrà, Lisa Su sarà presidente della nuova entità societaria, mentre Victor Peng, presidente e Ceo di Xilinx, entrerà a far parte di Amd come presidente, dove sarà responsabile del business di Xilinx e delle strategie di crescita.

Questo accordo arriva sulla scia dell'acquisizione di Arm da parte di Nvidia per 40 miliardi di dollari: con due accordi - del valore complessivo di 75 miliardi di dollari - sembra che in questo momento valga la teoria “più grande è meglio”. Ed è Intel a subirne le conseguenze, anche in termini di utili, mostrando la sua “debolezza” nel business legato ai data center.

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