Colloqui di lavoro: meglio se in videoconferenza
Un’indagine sposorizzata da Polycom indica come gli addetti alle risorse umane che già utilizzano gli strumenti video nel loro lavoro tenderanno, nel giro di tre anni, a sostituirli alle email come principale metodo di comunicazione. E già oggi un’azienda su tre punta sui colloqui a distanza.
Pubblicato il 19 marzo 2014 da Redazione


Rimanendo nel presente, alla domanda su quali siano già oggi i metodi preferiti nelle comunicazioni di lavoro, gli intervistati provenienti dalle risorse umane hanno posizionato il video fra i primi tre strumenti utilizzati per le comunicazioni, al terzo posto con il 46% delle citazioni, dopo le email (88%) e le chiamate vocali (62%). Altri strumenti particolarmente utilizzati dai responsabili HR includono le conferenze Web, la messaggistica istantanea e i social media.
L’indagine di Polycom è d’altra parte coerente con quanto già emerso da un rapporto realizzato lo scorso anno da Aberdeen Group, secondo cui il 32% delle aziende sta investendo nei colloqui attraverso il video, con significativo incremento rispetto al 21% dell’analoga indagine condotta nel 2012. Le prime tre motivazioni che giustificano questa crescita sono la riduzione dei costi di viaggio, la riduzione dei tempi di assunzione e la possibilità di raggiungere i candidati anche in luoghi geograficamente remoti.
Ma i vantaggi ottenibili sono anche altri, come spiega Daniel Sonsino, vice president of Talent Management di Polycom: “Il video non solo contribuisce a migliorare la qualità del nostro team di talenti e a ridurre i tempi di assunzione e introduzione del personale in azienda, ma aiuta anche a garantire che gli stessi talenti rimangano in azienda, fornendo un facile accesso ai programmi di sviluppo e la realizzazione di un ambiente di lavoro flessibile per i dipendenti. Mentre i miglioramenti nel reclutamento, la formazione, il mantenimento e il lavoro flessibile sono misurabili e visibili, i vantaggi immateriali della collaborazione video sono altrettanto rilevanti. Migliorare la fiducia, aumentando la produttività, migliorando la comprensione interculturale e formando team più efficaci, sono tutti ambiti in cui i dati non possono mostrare il valore. Sono cose che devono essere vissute in prima persona”.
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