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Come ottenere il meglio dal Software as a Service

Con le soluzioni Riverbed per gestire e accelerare gli applicativi fruiti in modalità SaaS, è possibile sfruttare i lati positivi di questo modello, in forte crescita, mitigandone molto i difetti. L’esempio di Microsoft 365.

Pubblicato il 14 aprile 2021 da Redazione

I servizi SaaS (Software as a Service), secondo le stime di Gartner, nel 2020 hanno generato un giro d'affari superiore ai 100 miliardi di dollari e rappresentano ormai la quota maggiore di fatturato dei servizi di public cloud, che oltrepasserà i 330 miliardi di dollari entro il 2022.

Non stupisce che il modello SaaS, nato alla fine degli anni Ottanta, abbia avuto un così grande successo: si adatta alle imprese di qualsiasi dimensione perché permette di contenere i costi delle infrastrutture hardware e di avere sempre a disposizione il software più aggiornato. Così, grazie al SaaS, le Pmi possono accedere ad architetture e prestazioni prima riservate solo alle grandi, e le corporate possono accelerare il loro percorso di digital transformation.

Il SaaS non sembra essere un fenomeno transitorio, lo testimoniano le migliaia di applicazioni disponibili, che le aziende clienti e i loro fornitori di servizi SaaS devono gestire in modo che le performance siano sempre allineate alle attese.

 

Non è tutt’oro quel che luccica

Adottare una soluzione SaaS porta a notevoli vantaggi, ma non basta “girare la chiave” per ottenere automaticamente i risultati attesi. Spesso le aziende che utilizzano servizi SaaS lamentano una latenza eccessiva (causata dalla distanza geografica tra le infrastrutture in cloud e gli utenti, dalla congestione delle reti o dalla quantità di dati che vengono scambiati), oppure si trovano a dover gestire la maggiore complessità portata dalle nuove architetture ibride (con l’uso non ottimale di risorse computazionali e di rete) o, infine, devono affrontare il problema del minor controllo indotto dalle applicazioni SaaS rispetto a quelle on-premise (in questo caso sono i team IT che patiscono il rovescio della medaglia del modello Software as a Service).

Tutto questo ha un costo, in termini di disponibilità delle applicazioni (downtime) e quindi di produttività, in termini di efficienza (una perdita netta di ore di lavoro) e infine di motivazione da parte degli utenti, che di fronte a una scarsa user experience tendono a non utilizzare più o a sotto-utilizzare le applicazioni SaaS che non performano abbastanza bene.

 

 

Come affrontare le sfide del SaaS in modo proattivo

Con strumenti dedicati alla gestione e all’ottimizzazione delle risorse in SaaS come quelle messe a disposizione da Riverbed è possibile gestire in modo proattivo le problematiche legate al modello di Software as a Service. Sul fronte delle prestazioni, la soluzione Riverbed SaaS Accelerator permette di ridurre fino a dieci volte i tempi di risposta, migliorando drasticamente la user experience e abbattendo fino al 99% la larghezza di banda necessaria al corretto funzionamento del software. Riverbed SD-WAN consente invece di gestire meglio la complessità delle architetture ibride, regolando in modo ottimale il traffico sulle reti e tra i data center. Anche la visibilità e il controllo delle risorse possono essere migliorati attraverso l’utilizzo di appositi tool, che consentono di tracciare l’utilizzo dei software in SaaS, valutare i costi e velocizzare la soluzione di problemi tecnici.

 

Una soluzione specifica per Microsoft 365

Tra le applicazioni più usate in modalità SaaS spiccano quelle di Microsoft 365. Una ricerca Blissfully del 2019 stimava in 94% la quota di utenti che sarebbero passati a Microsoft 365 in SaaS entro la fine del 2021. Non sappiamo se in effetti questa percentuale sarà raggiunta ma sicuramente la suite della multinazionale è il software più utilizzato in modalità “As a Service”, un primato che è stato ulteriormente rafforzato dopo l’arrivo della pandemia di Coronavirus e i relativi lockdown, che hanno indotto le aziende ad accelerare nel percorso di digital transformation e nella realizzazioni di architetture hardware e software che abilitassero lo smart working.

Anche in questo caso, però, agli indubbi vantaggi della formula SaaS si affiancano problemi che, se non affrontati, rischiano di non far percepire i tanti pregi; si pensi ad esempio che circa il 50% delle imprese che utilizzano Microsoft 365 dichiarano (Gartner, 2018) di aver sperimentato problemi di prestazioni legati alla rete e in particolare alla disponibilità di banda, problemi dovuti alla maggior quantità di utenti che operano da remoto, alle dimensioni maggiori dei file scambiati e anche alla grande varietà di device utilizzati (spesso di proprietà dei dipendenti delle aziende).

La soluzione Riverbed SaaS Accelerator for Office365 è in grado di aumentare le prestazioni di Microsoft 365 fino a 8 volte e può essere installata e configurata in pochi minuti, consentendo al personale IT di gestire in modo proattivo i software SaaS, evitando e anticipando problemi, compresi quelli legati alla scarsità di banda disponibile.

Vi invitiamo ad approfondire tutti i vantaggi e le sifde delle applicazioni Software as a Service scaricando gratuitamente il white paper "The need for fast, consistent and reliable SaaS".

Tag: business continuity, saas

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