01/12/2021 di Redazione

Data management e sicurezza, ultime frontiere as-a-service

Cohesity spinge sulle soluzioni legate alla gestione e alla protezione dei dati fruite come servizio, per sollevare l’It delle aziende da attività tanto onerose quanto essenziali.

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I dati digitali sono ormai un asset critico per le attività di ogni azienda. La loro gestione, però, pur essendo una problematica di business di primo piano, comporta ancora consumo pesante di tempo per gli amministratori. Una recente indagine di Vanson Bourne certifica che i team It impiegano il 40% del loro tempo a installare, manutenere e gestire infrastrutture di dati, spesso frammentati in silos o sparsi in vari workload o soluzioni.

Qui intende inserirsi Cohesity, con un’offerta partita diversi anni fa con una piattaforma seftware-defined hyperscale (on-premise e in cloud), ma oggi focalizzata soprattutto sulla gestione dei dati di nuova generazione e sulla cyber-resilienza.

Una delle sigle-chiave per descrivere l’evoluzione della società è DMaaS, che sta per Data Management as-a-Service. L’obiettivo di fondo della società è proporre le funzioni essenziali di storage, backup/restore, disaster recovery, archiviazione, test/sviluppo, governance e sicurezza delle informazioni in una modalità di fruizione a servizio, per sfrondare molti dei limiti legati alla gestione delle infrastrutture: “Abbiamo chiuso il 2021 con oltre 300 milioni di dollari di fatturato e una crescita del 70%”, rimarca Albert Zammar, regional director Southern Europe di Cohesity. “Possiamo far leva su 2.600 clienti, perlopiù di medio-grandi dimensioni e stiamo facendo crescere anche la presenza in Italia, oggi già forte di una decina di persone, che in parte supporta anche il canale e le alleanze in essere”.

Nel solco della strategia DMaaS, dopo aver posato il primo mattone con il backup as-a-Service, tocca ora alla tappa successiva rappresentata dal disaster recovery (DRaaS). La nuova soluzione estende le capacità della preesistente tecnologia SiteContinuity, aggiungendo la possibilità di sfruttare Aws (Amazon Web Services) come sito di ripristino per eventuali failover, in modalità as-a-Service: “Nell’ottica della semplificazione, il cloud evita di dover sostenere i costi legati alla messa in opera e gestione di un data center di replica”, sottolinea Manlio De Benedetto, director system engineering Semea di Cohesity. “In caso di incidente, le attività possono ripartire nel giro di pochi minuti. Mettiamo a disposizione una tecnologia che può convertire automaticamente le immagini VMware in un formato compatibile con la piattaforma Aws, liberando l’It dalle problematiche sia di tipo hardware che software”.

Albert Zammar, regional director Sud Europa e Manlio De Benedetto, director system engineering Semea di Cohesity

In direzione della sicurezza, andranno invece sviluppi come DataGovern, al momento disponibile in early access preview. La soluzione di data governance e security, sempre disponibile come servizio, utilizza l’intelligenza artificiale per rilevare accessi anomali e pattern di utilizzo che possono indicare un potenziale attacco. L’intento è di automatizzare e semplificare la classificazione dei dati con policy predefinite (anche per soddisfare esigenze di compliance), rilevare comportamenti fuori standard quasi in tempo reale e indirizzare workflow di remediation, in accordo con piattaforme Soar di orchestrazione, automazione e risposta.

In fase di sviluppo è anche il progetto Fort Knox, che si propone di creare un ambiente di backup totalmente isolato dal resto del sistema informativo, allo scopo di garantire la disponibilità continua di una modalità di recupero integra in caso di perdita dell’ambiente di produzione. Tutti gli sviluppi di DRaaS e sicurezza faranno fronte comune all’interno del portale di orchestrazione Cohesity Helios, vero cuore della roadmap che porta al completamento della visione Data Management as-a-Service: “Diversi clienti hanno sposato la nostra strategia”, riprende Zammar. “Banca Popolare di Sondrio, ad esempio, ha combinato una miglior solidità architetturale con la gestione dei dati distribuiti rilevati dalle filiali e dei dark data, mentre Eurotech ha potuto allineare i suoi sviluppi nella tomografia di componenti meccaniche non solo alla resilienza ma anche alla compliance. Ci muoveremo anche in futuro su settori di riferimento, come finance e Pubblica Amministrazione, ma il nostro posizionamento trasversale ci consentirà di avvicinare realtà differenziate”.

 

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