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Dove vanno i data center: cinque previsioni per il 2022

Più attenzione all’affidabilità, nuove opportunità di lavoro, diversificazione della supply chain: sono alcune delle tendenze identificate da Juniper Networks per l’universo dei data center.

Pubblicato il 04 gennaio 2022 da Redazione

Il mondo dei data center è in continua trasformazione, sia dal punto di vista strettamente tecnologico sia per quanto riguarda gli approcci alla realizzazione di nuovi progetti e alla gestione delle installazioni esistenti. La parola resilienza, prepotentemente entrata nel lessico dei media in seguito alla pandemia, descrive bene anche le attuali esigenze dei data center, i quali ancor più che in passato sono sottoposti allo stress di attacchi informatici e alla paura di eventi imprevedibili. Ma come si evolverà nel 2022 lo scenario dei data center e in particolare delle connessioni di rete? La resilienza sarà ancora importante, e quali altre esigenze influenzeranno le strategie delle aziende? Vi proponiamo cinque previsioni di Juniper Networks per l’anno appena cominciato.

 

Affidabilità a posto dell’agilità
Per anni le aziende hanno perseguito una maggiore agilità nelle operations. Gli operatori più attenti hanno capito che la velocità non è l’obiettivo, è solo un aspetto di un termine di portata più ampia: l’affidabilità. La ragione per cui molte aziende hanno smesso di muoversi rapidamente è che le reti sono fragili e il cambiamento rappresenta un rischio. Essere veloci non è semplicemente una conseguenza del digitare velocemente, è semmai un prodotto del sapere che quella sequenza di tasti lavorerà sempre nello stesso modo, senza errori. Nel 2022 la conversazione si sposterà sempre più sul tema dell’affidabilità.

 

Il “Day 2” andrà di moda
Una gran quantità del lavoro dell’IT è stato tradizionalmente dedicato a far funzionare le cose. Qual è il progetto? Come è implementato? Più il processo iniziale verrà semplificato, più il focus si sposterà sull’ottimizzazione delle operazioni Day 2. Il provisioning cederà il passo alla identificazione delle cause e alla remediation automatizzata. I semplici workflow composer finiranno sullo sfondo, mentre l’osservabilità multidominio conquisterà la scena. Comprendere che cosa stia succedendo e, soprattutto, che cosa fare smetterà di essere una dichiarazione d’intenti per diventare la caratteristica di prodotti reali. L’impatto di tecnologie da tempo annunciate, come l’intelligenza artificiale e l’automazione, sarà più visibile che mai, almeno nelle grandi imprese.

 

 


Team più eterogenei
Uno degli effetti collaterali della pandemia è che il lavoro da remoto è diventato più che diffuso: oggi è la normalità per buona parte dei lavoratori.  Ciò naturalmente allenterà la presa sui lavori tecnologici che la Silicon Valley e altri hub come Seattle, Austen e Boston hanno esercitato per decenni, fatto che determinerà tre importanti cambiamenti. Primo, più concorrenza nella selezione di personale in aree generalmente “tiepide”. Secondo, la concorrenza porterà a un aumento dei compensi in queste aree. Terzo, a causa dell’aumento dei salari le aziende che non possono competere con i giganti della tecnologia sul fronte degli stipendi dovranno coltivare i propri talenti. Ciò si tradurrà in maggiori opportunità per i gruppi meno rappresentati e per i più giovani. Il risultato? Il lavoro remoto darà vita a un comparto più inclusivo.

 

Sì ai deployment standard
Uno dei pregiudizi più comuni sul cloud è che il cloud non sia altro che “i server di qualcun altro”. Non sono i server che rendono importante il cloud: ciò che conta sono le operations. Affinché le operations “volino” davvero, gli architetti hanno capito di dover semplificare e standardizzare. Un’infrastruttura su misura non può esistere per le aziende che vogliono veramente ottimizzare gli ambienti operativi. Quando questa linea di pensiero inizia a prevalere sul lato azienda, la prima cosa che deve scomparire è tutto l’apparato da nerd che rende l’IT enterprise così complesso.

 

Diversificare la supply chain
Guardando alla supply chain, Juniper si aspetta che il 2022 segni la nascita di un nuovo rinascimento architetturale, focalizzato sul modo di ridurre i rischi che derivano dall’avere un insieme limitato di fornitori. Che sia il networking multivendor a portare alla scelta di fornitori diversi o l’introduzione di nuovi componenti a creare nuove opzioni, lo scenario del networking inizierà a evolvere. E, soprattutto, l’evoluzione inevitabilmente inizierà con le architetture che determinano le scelte di rete.

 
Tag: scenari, data center, networking, tendenze, Juniper Networks, previsioni

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