G Suite: dispositivi compromessi alla larga dalla rete aziendale
Google mette nelle mani degli amministratori nuove funzionalità di gestione delle policy: ora è possibile interrompere la sincronizzazione dei dati e l’accesso alle app su device potenzialmente in pericolo.
Pubblicato il 14 dicembre 2017 da Redazione

Google rinforza le barriere per proteggere dati e applicazioni sui dispositivi mobili. L’azienda ha aggiornato la G Suite, il set di servizi e app pensato per il business, con nuove funzionalità di gestione delle policy per ambienti Android e iOs. Il software in questione si chiama Device Policy ed è ora in grado di disabilitare l’accesso ad applicazioni non critiche per qualsiasi profilo attivo su dispositivi potenzialmente compromessi. L’utente vedrà a schermo una notifica che lo informerà di aver violato una politica di sicurezza, con la conseguente disattivazione di una o più app. L’accesso ai servizi verrà poi garantito nuovamente quando il terminale rispetterà le policy impostate dagli amministratori.
È una funzionalità utile per evitare che dati aziendali sensibili finiscano su smartphone o tablet potenzialmente insicuri, con il rischio che vengano poi trafugati da malintenzionati. Per app non critiche Google intende tutte quelle non essenziali per il corretto funzionamento del sistema operativo. Potrebbero quindi venire sospese anche le stesse applicazioni sviluppate da Big G, tra cui Gmail.
Il discorso vale anche per iOs. Con il lancio delle nuove funzionalità per Mobile Management, soluzione che permette agli admin di controllare l’accesso ai dati sui device gestiti direttamente da una console centralizzata, sarà possibile proteggere la rete aziendale evitando la sincronizzazione di informazioni con dispositivi sottoposti a jailbreak. Per fruire della novità, è necessario installare sui terminali l’app Device Policy, la quale si incaricherà di effettuare periodicamente le verifiche.
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