Google da gigante del Web a gigante dei mari nel Pacifico
Una nuova infrastruttura in fibra ottica da quasi diecimila chilometri correrà all'interno di un cavo sottomarino, collegando Giappone, Australia e isola di Guam.
Pubblicato il 04 aprile 2018 da Redazione

Non saranno ventimila leghe, ma piuttosto 9.600 chilometri sotto il mare quelli che Google progetta di coprire con un nuovo cavo sottomarino intercontinentale chiamato Japan-Guam-Australia Cable System. Le circa 300 infrastrutture in firba ottica sottomarine, di varia proprietà, attualmente esistenti nel mondo non bastano a sostenere la nota esplosione dei dati, generata dai contenuti video, dai social network e dal cloud computing. E soprattutto non bastano all'azienda di Mountain View, i cui servizi, e applicazioni movimentano circa un quarto del traffico Web mondiale. I data center di Alphabet, come quelli di altri colossi proprietari di strutture hyperscale, peraltro sono spesso collocati lontani dalle grandi metropoli e dagli snodi delle reti in fibra ottica già disponibili.
Da qui l'esigenza di mettersi all'opera. A gennaio l'azienda di aveva annunciato l'intenzione di realizzare entro l'anno prossimo tre dorsali tutte collocate nei fondali oceanici: un cavo destinato a collegare le coste della California e del Cile, uno situato fra Stati Uniti ed Europa (Danimarca e Irlanda) e uno da posizionare sotto l'oceano Pacifico fra il Giappone e l'Australia, con tappa nell'isola di Guam.
Su questo terzo progetto, da completarsi entro il 2019, emergono ora nuovi dettagli: snodandosi lungo seimila miglia (poco più di 9.600 chilometri), il tracciato connetterà Tokio e Osaka all'isola di Guam e quest'ultima a Sydney, per fornire connettività veloce a cinque regioni della Google Cloud Platform, quelle di Mumbai, Singapore, Taiwan, Tokyo e Sydney. La dorsale si collegherà ad altre tre infrastrutture in fibra ottica di Google, che mettono in comunicazione località dell'Australia, del Giappone e del Sud-Est asiatico.
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