Le Customer Data Platform mettono ordine tra dati di ogni genere che descrivono le azioni, le abitudini, i gusti, i desideri, l’identità degli utenti quando fanno acquisti online o in negozio, quando navigano sul Web, interagiscono con i social media o anche, semplicemente, quando scelgono di leggere oppure di cestinare un’email. Tutto questo è prezioso per le aziende e non a caso da qualche tempo si parla, con una metafora ormai logora, dei dati come del nuovo petrolio. Ma questa fonte di ricchezza andrebbe dispersa se non esistessero delle piattaforme software che raccolgono, aggregano, sistematizzano e analizzano i dati, meglio ancora se sfruttando capacità di intelligenza artificiale.

Questo mercato oggi vale circa 1,7 miliardi di dollari ma è destinato a crescere del 250% nel giro di cinque anni, arrivando nel 2027 a un giro d’affari annuo di 6 miliardi di dollari. Così, almeno, pronostica Juniper Research nel suo ultimo studio dedicato alle Customer Data Platform. Dal punto di vista della domanda, il mercato è alimentato soprattutto dagli operatori di e-commerce (che da soli sostengono il 35% del giro d’affari dei vendor) e dai retailer. Dal punto di vista dell’offerta, invece, i tre nomi più importanti sono Oracle, Salesforce e Tealium.

“L’ampiezza dei servizi ad alto valore supportati dall’offerta Unity Cdp di Oracle, incluso la gestione in real-time dei dati, la possibilità di unificare le fonti di dati e gli analytics predittivi, sono fattori chiavi per differenziare la piattaforma dalla concorrenza”, ha sottolineato Charles Bowman, analista di Juniper Research e coautore dello studio. “Di conseguenza, ci aspettiamo che per Oracle Unity Cdp permanga un’elevata domanda di servizi di personalizzazione”.

 

 

 

I vendor, in ogni caso, non dovranno restare con le mani in mano. Gli analisti invitano le aziende come Oracle, Salesforce, Tealium a sviluppare nuovi servizi in grado di soddisfare le necessità dei retailer, sempre più preoccupati di distinguersi dalla concorrenza. Gli investimenti dovrebbero concentrarsi sull’obiettivo di creare servizi di personalizzazione (dunque tecnologie per le raccomandazioni automatizzate, per esempio, o per la customizzazione di massa) sempre più efficienti.

 

Inoltre, a detta di Juniper Research, i vendor dovrebbero ampliare e approfondire le integrazioni con tecnologie terze parti, per esempio piattaforme Crm, al fine di migliorare l’accesso ai dati. Altrettanto importante sarà, nei prossimi anni, l’uso dell’intelligenza artificiale finalizzato a fondere e aggregare i dati di diverse fonti, ancora una volta per migliorare la personalizzazione dell’esperienza utente e quindi ottimizzare gli investimenti di marketing.