29/09/2022 di Redazione

Hpe e il contributo della tecnologia alla tenuta economica del Paese

Opportunità e timori per la salute dell’economia nazionale e la cura del digitale per mitigarne i danni. I temi emersi all’ultimo Forum Ambrosetti commentati da Claudio Bassoli di HPE

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Crescere nella digitalizzazione può servire ad alleviare i mali che affliggono il Paese. Hpe ne è convinta, e promuove la tecnologia a ruolo primario nell’oliare i meccanismi economici e di sostenibilità che potrebbero far viaggiare l’Italia a velocità maggiore rispetto a quella attuale. Nonostante gli elementi di freno. Sono tanti, in effetti, i problemi che stanno opprimendo la crescita futura dell’Italia e dell’Europa, di natura endogena certamente, ma attualmente sono soprattutto esogene le cause che stanno facendo temere l’economia nazionale, a partire dalla guerra in atto ai confini europei e le conseguenze in termini di aumento dei costi energetici, interruzione della supply chain, cui si aggiungono le preoccupazioni collegate all’inflazione e al costo del denaro. 


Sull’ottimismo delle aziende pesa il costo dell’energia
Pessimismo ma anche note di ottimismo che sono emerse tra gli economisti, i rappresentanti dei partiti e delle maggiori aziende italiane che hanno partecipato all’edizione 2022 del Forum Ambrosetti tenutosi a Cernobbio agli inizi di Settembre, finalmente in presenza dopo le ultime tre edizioni tenutesi in streaming.

 

Claudio Bassoli, presidente e amministratore delegato di Hewlett Packard Enterprise Italia

 

Testimone d’eccezione Claudio Bassoli, presidente e amministratore delegato di Hewlett Packard Enterprise Italia, che ha sottolineato come i presagi di crisi futura si alternino con dati ottimistici, come “un PIL superiore al resto dell’Europa e con un andamento della produzione industriale e del turismo positivi, come anche positivo è il trend degli investimenti tra le aziende italiane, dal momento che il 70% di quelle presenti al Forum ha dichiarato che prevedono per il 2023 di aumentarli del 20-30% rispetto al 2022”, e in molti proseguiranno il trend anche per l’anno successivo. 

Le tecnologie HPE a supporto del risparmio energetico
Questi segnali positivi si scontrano con l’impellenza di dovere affrontare un aumento straordinario dei costi energetici, imponendo alle aziende stesse di puntare a una maggiore sostenibilità e ad accelerare la propria trasformazione digitale e tecnologica anche in ottica green. Chi compra autonomamente gas dall’estero, chi investe nel fotovoltaico: un grande fermento pur di non ridurre i livelli di business. 

Sforzi per i quali le nostre tecnologie per la trasformazione digitale possono dare un tangibile contributo", ha commentato Bassoli. "Le soluzioni Hpe, con i nuovi Green Lake, arrivano, infatti, a garantire fino al 33% di riduzione dei consumi energetici per la parte digitale, grazie anche all’intervento dell’Intelligenza Artificiale, che consente di utilizzare l’energia solo nel momento in cui serve. E andando a toccare i diversi elementi costitutivi del data center, permettiamo alle aziende di tagliare fino al 50% dei loro costi energetici”. 

Ma il risparmio energetico che il vendor è in grado di garantire deriva anche dalla visione di Hpe nella gestione dei dati, che con la propria piattaforma edge consente di elaborarli nel luogo fisico dove vengono prodotti, sfruttando le capacità computazionali periferiche. Questo permette di evitare gli elevati costi energetici necessari per il trasferimento dei dati, e inoltre consente una riduzione drastica dei tempi di latenza. 

PNRR e l’auspicio di criteri qualitativi ed etici nell’assegnazione delle gare 
L'energia non è l'unica l’emergenza che il nostro Paese deve affrontare. Abbiamo, infatti, da onorare i diversi progetti di modernizzazione e di recupero finanziabili attraverso i fondi europei e gestiti con il PNRR. Progetti “a rimborso” per i quali diventa vitale una corretta gestione dei tempi di realizzazione e di consegna. E qui il ruolo abilitante della tecnologia digitale è evidente, con il cloud di nuova generazione che può tagliare fino al 70% il tempo di rilascio delle applicazioni. Tempi sicuri e costi bassi quindi.

Ma c’è un ma: “Il rischio è che i criteri che stanno alla base del codice degli appalti si basino prevalentemente sul fattore prezzo e sugli sconti possibili. Speriamo invece che il governo riesca a mettere mano a questo codice, introducendo oltre al costo anche elementi qualitativi, di sostenibilità e di social innovation” auspica Bassoli. 

Il coinvolgimento di HPE nel PNRR
E i fronti aperti dal coinvolgimento del digitale all’interno del PNRR sui quali HPE può sentirsi chiamata in causa non si esauriscono con le infrastrutture cloud. Il vendor mette infatti sul piatto anche le proprie soluzioni per la cybersecurity, in particolare nel disaster recovery, che consente di ripristinare in 45 secondi la totalità dei dati a rischio perdita in seguito a un attacco ransomware. 

Ma progetti interessanti sono in atto anche sui temi della digitalizzazione della Sanità oltre alla messa a disposizione della immensa capacità computazionale dei propri sistemi di high performance computing (HPC) per la ricerca e sviluppo di nuove piattaforme abilitanti all’analisi dei dati, sfruttabili in quasi tutti i settori di mercato. 

Non si finisce mai di imparare: formazione digitale che sia parte del lavoro stesso
Temi digitali che ormai fanno parte dell’agenda dei consigli d’amministrazione di tutte le aziende, ma il punto dolente è che mancano le competenze digitali per la realizzazione dei tantissimi progetti attuali o potenziali che siano che secondo Bassoli van costruiti anche oltre al percorso scolastico: “Il problema della mancanza di skill assilla tutto il Paese e sta diventando una vera e propria emergenza, per la risoluzione della quale ormai le scuole e le università non bastano più, rendendo necessario l’intervento delle aziende stesse, per una forma di formazione continua, che vada al di là dei programmi scolastici e che possa proseguire coinvolgendo lo stesso mondo del lavoro”. 

 

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