12/11/2020 di Redazione

Huawei dovrebbe riavere gli Snapdragon, ma forse senza Honor

Sembrerebbe che Qualcomm possa riprendere a fornire i suoi chip al produttore, ma a una condizione, che questo venda il Honor. L’azienda è già in trattative per cedere il suo second brand a un consorzio cinese guidato da Digital China e dal governo di She

È una battaglia lunga ed estenuante quella di Huawei, alle prese con le restrizioni commerciali in corso imposte dal governo degli Stati Uniti. Ma forse la situazione sta cambiando in meglio. Dopo la notizia, trapelata a fine mese, secondo cui alcuni produttori di chip potrebbero riprendere a breve la fornitura di componenti all’azienda cinese, purché questi non siano destinati alle attività legate al business 5G, sembrerebbe che si stia aprendo un nuovo spiraglio. Secondo un report che arriva dalla Cina ci sarebbero buone possibilità che Qualcomm possa riprendere a vendere i suoi chip (Snapdragon) al produttore asiatico.

Secondo il rapporto, uno dei prerequisiti richiesti da Qualcomm per fornire chip a Huawei è quello di cedere il brand Honor, poiché il produttore americano non sarebbe in grado di soddisfare le richieste di entrambi i marchi. Già dalla metà di ottobre circolavano voci circa l’intenzione da parte del produttore cinese di vendere il suo ramo d’azienda e ora parrebbe, in base a quanto pubblicato da Reuters, che la cessione stia andando in porto. Non è chiaro se la vendita sia stata dettata dalla mera possibilità di riprendere gli affari con Qualcomm, ma è probabile che le sanzioni imposte dagli Stati Uniti abbiano forzato la mano di Huawei, che è in difficoltà.

Secondo l’agenzia di stampa britannica, Huawei dovrebbe vendere, per 15,2 miliardi di dollari, a un consorzio di acquirenti, che include il governo della città di Shenzhen e Digital China, un distributore di telefoni. I nuovi proprietari manterranno intatta gran parte della forza lavoro (7.000 dipendenti), con l'intenzione di rendere pubblica la società in circa tre anni.

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