04/03/2019 di Redazione

Huawei, Meng Wanzhou denuncia il governo canadese

La Cfo dell’azienda, in arresto dallo scorso dicembre con l’accusa di aver eluso l’embargo contro l’Iran, si è scagliata contro la polizia e l’esecutivo di Ottawa per “gravi violazioni” dei suoi diritti civili.

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La direttrice finanziaria di Huawei, Meng Wanzhou, che si trova da metà dicembre agli arresti domiciliari a Vancouver, ha deciso di passare al contrattacco. La figlia del fondatore del colosso cinese ha denunciato il governo, le forze di polizia e la dogana canadesi per essere stata trattenuta, perquisita e interrogata prima che le fosse notificato l’ordine di custodia cautelare. Secondo quanto riportato dai media locali, Meng sarebbe stata interrogata durante “routinari controlli doganali” e i suoi dispositivi elettronici sarebbero stati esaminati senza che la donna fosse informata sul motivo reale del fermo. La Cfo è accusata di aver eluso le sanzioni imposte dagli Usa contro l’Iran e Washington ha chiesto al Canada di estradarla per poterla processare.

Il Dipartimento di Giustizia canadese ha dato formalmente il via libera alla procedura, che dovrà però essere convalidata da una corte. Meng è attesa questo mercoledì in tribunale per fissare l’inizio del dibattimento e le date delle prossime udienze. La Cina si oppone ovviamente con forza all’estradizione, considerata un “incidente politico”. I rapporti fra Pechino e Ottawa si sono notevolmente raffreddati nelle ultime settimane.

Dal fermo di Meng a oggi, infatti, sono stati arrestati alcuni cittadini canadesi che si trovavano in Cina per affari. Un uomo è stato invece condannato a morte per traffico di stupefacenti. Huawei è accusata anche di aver cospirato contro gli Stati Uniti, di riciclaggio di denaro, di ostruzione della giustizia e, in un procedimento separato, di aver trafugato all’operatore T-Mobile alcune tecnologie coperte da brevetti. Per quest’ultima imputazione, l’azienda si è dichiarata non colpevole e il processo dovrebbe iniziare a marzo 2020.

Nel weekend Catherine Chen, uno dei director del board di Huawei ha scritto una lettera rivolta ai media statunitensi per chiedere loro di “non credere a tutto quello che sentono”. “Negli ultimi anni, i governi Usa hanno generato dei malintesi su di noi […]. Lavoriamo con tantissime società americane per lo sviluppo tecnologico, la consulenza e l’approvvigionamento di risorse. Supportiamo inoltre programmi di ricerca universitari […]. Vorrei invitarvi a visitare i nostri campus e a incontrare i nostri dipendenti […]. Ci piacerebbe che l’opinione pubblica statunitense ci conoscesse meglio, così come piacerebbe fare a noi”.

 

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