16/02/2016 di Redazione

Ibm avvicina i mainframe alle aziende di medie dimensioni

Big Blue ha aggiornato la soluzione z13, introducendo il modello z13s, ottimizzato per gli ambienti di cloud ibrido. Il prodotto offre crittografia a livello hardware e, per la prima volta, l’autenticazione a multi fattori integrata nel sistema operativo

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Visti da qualcuno come un simbolo quasi preistorico dell’It, i mainframe, a differenza dei dinosauri, sono tutt’altro che estinti. Si prenda per esempio Ibm, uno dei principali produttori di queste soluzioni monolitiche, che nell’ultima trimestrale ha registrato un fatturato in crescita del 16% anno su anno proprio in questo segmento. Big Blue ha apportato novità significative allo z13, mainframe ottimizzato per gli ambienti di cloud ibrido all’interno delle imprese di medie dimensioni (soprattutto del settore finanziario) e ha lanciato la versione z13s. Tra i principali avanzamenti si trova sicuramente la crittografia a livello hardware, che consente di elaborare i dati a una velocità doppia rispetto alla generazione precedente, l’implementazione di soluzioni software della famiglia Ibm Security e un nuovo servizio dedicato ai clienti, chiamato Cyber Security Analytics: servirà a identificare attività potenzialmente maligne imparando il comportamento degli utenti nel corso del tempo.

Questo “pacchetto” di analytics è stato sviluppato da Ibm Research ed è in grado di rilevare modelli anomali sulla piattaforma, avvisando in modo tempestivo gli amministratori di rete. La soluzione Security Qradar può correlare i dati da oltre cinquecento fonti, per ridurre al minimo il rischio di falsi positivi. Cyber Security Analytics verrà offerto in versione beta a tutti i clienti dei mainframe z13 e z13s.

Ma le novità nel campo della sicurezza non finiscono qui. È ora disponibile anche l’autenticazione a più fattori per z/Os, il sistema operativo sviluppato ad hoc per queste gigantesche macchine. Per avere accesso completo al sistema, gli utenti con maggiori privilegi dovranno inserire un secondo codice di identificazione, come un Pin o un token generato in modo casuale. “È la prima volta che la multi-factor authentication viene integrata così strettamente con il sistema operativo”, fa sapere Ibm, “invece che fornirla come soluzione software aggiuntiva”.

 

Il chip dello z13s mostrato da Brian David Flores, cryptographic hardware verification engineer di Ibm

 

L’obiettivo di Big Blue è fornire una soluzione completa per facilitare (e rendere più sicuro) il deployment di ambienti di cloud ibrido. Ponendo la protezione e la salvaguardia dei dati al primo posto. Oltre alle soluzioni di sicurezza aggiuntive (fornite di serie o a un costo extra), il colosso di Armonk sta sviluppando anche un nuovo ecosistema di partner con il programma “Ready for Ibm Security Intelligence”. Nell’elenco compaiono per ora Blackridge Technology, Forcepoint e Rsm Partners.

Purtroppo, il gruppo guidato da Ginni Rometty non ha fornito maggiori informazioni sui prezzi dei nuovi mainframe z13s. Una soluzione di questo genere, pur essendo teoricamente il prodotto di fascia bassa del portafoglio z Systems, offre prestazioni superiori a quelle dei “normali” server presenti nei data center (fino a 4 TB di Ram, per esempio). Il prezzo base di uno z13 supera però agilmente i centomila dollari ed è lecito pensare che gli z13s si avvicinino molto a questa cifra.

 

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