16/06/2021 di Redazione

Il cloud ibrido di Cisco in Italia si farà con Noovle

Siglata una partnership con la cloud company del Gruppo Tim per mettere a fattor comune infrastrutture, competenze e il Co-Innovation Center di Milano. L’offerta dell’azienda americana si aggiorna in direzione dell’automazione e della visibilità sulle ris

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Multiprovider e in ambienti ibridi. Il cloud si declina anche in Italia lungo queste due direttrici. A ribadirlo è Cisco, che intende cavalcare anche da noi l’onda che la pandemia ha ingigantito e per questo ha deciso di unire le forze con Noovle, cloud company del Gruppo Tim.

Alla base della partnership, c’è la volontà di creare un’alternativa locale al peso predominante degli hyperscaler, puntando soprattutto sulla sovranità dei dati e sulle competenze localizzate: “Viviamo una situazione che mi piace paragonare a quella dei due criceti”, ha commentato Alfredo Nulli, head of portfolio & center of excellence di Noovle. “Da un lato, ci sono le realtà cloud con una storia più consolidata, dove alla stabilità si contrappone una certa lentezza. Dall’altro, troviamo i big player, più agili e rapidi ma anche chiusi. Armonizzare le categorie prestazionali e migliorare la visibilità sulle applicazioni sono i nostri obiettivi primari”.

Cisco, Tim e Noovle metteranno a fattor comune competenze e asset per proporsi in modo congiunto al mercato delle aziende e delle pubbliche amministrazioni. La rete vendita del telco provider si abbinerà ai data center e al migliaio di professionisti che saranno dedicati al progetto dalla cloud company del Gruppo italiano. A questo si aggiungeranno le tecnologie infrastrutturali e il Co-Innovation Center di Milano di Cisco, specializzato soprattutto in cybersecurity e data privacy “Gli intenti della collaborazione coincidono con la nostra visione strategica”, ha sottolineato Enrico Mercadante, director architectures & innovation per il Sud Europa di Cisco. “Partiamo dall’idea di abilitare il nuovo modo di lavorare consolidatosi nella fase pandemica, fornendo esperienza ottimale sulle applicazioni sui comportamenti dei clienti e sull’andamento della rete), aggiungendo sicurezza zero-trust, connettività e programmabilità dell’infrastruttura“.

Da sinistra: Enrico Mercadante (Cisco), Alfredo Nulli (Noovle) e Diego Zucca (Cisco)

Di recente, l’azienda californiana ha aggiornato la propria offerta infrastrutturale per le aziende impegnate ad affrontare la complessità del controllo di applicazioni e carichi di lavoro distribuiti fra data center privati, cloud pubblici e location edge. La Serie Ucs-X, in particolare, spinge verso la modernizzazione dei data center privati, allo scopo di migliorare il supporto del software che gira localmente oppure su cloud pubblico. Combinando i concetti di rack e blade, il sistema collega moduli specializzati per elaborazione, storage, memoria e acceleratori tramite un'interconnessione chiamata X-Fabric, collocata solo all'interno dello chassis e che non fornisce connettività tra le unità della serie X. Cisco ritiene che i clienti che necessitano di oltre 600 core, 1,5 Pb di spazio di archiviazione o 100 Tb di Ram utilizzeranno altre tecniche di connettività cross-chassis.

La Ucs X-Series, che Cisco inizierà e vendere da luglio, è un sistema modulare gestito attraverso la tecnologia SaaS Intersight, che fornisce anche automazione per i workload che girano su cloud pubblici. In quest’ultimo contesto, si colloca Service Mesh Manager, uno strumento indirizzato soprattutto alla gestione delle applicazioni containerizzate orchestrate in ambienti Kubernetes. In ottobre, il vendor intende commercializzare Intersight Workload Engine, versione della piattaforma per il supporto di workload cloud-native studiata per l’infrastruttura iperconvergente Hyperflex.

Nel complesso, sembra che Cisco stia cercando di creare un approccio unificato (e incentrato su se stessa) alle tecniche per data center che collegano al cloud e all'edge: "Quello che stiamo cercando di fare è riunire davvero queste isole tecnologiche", ha confermato Diego Zucca, data center sales & cloud di Cisco Italia. "Vogliamo fare in modo che le operazioni tecnologiche non interferiscano con l'esperienza dell'applicazione".

 

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