L’emergenza del coronavirus sta costringendo le istituzioni italiane ad abbandonare la tradizionale lentezza, abbattendo gli ostacoli della burocrazia. Dopo la decisione di concedere temporaneamente modalità di procurement più snelle e informali alle pubbliche amministrazioni bisognose di tecnologie per smart working e servizi al cittadino, ora il governo va in soccorso a un sistema sanitario quasi al collasso con una simile iniziativa. Il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, l’Istituto Superiore di Sanità e l’Oms lanciano per tre giorni un call “lampo” per raccogliere e valutare soluzioni digitali utili per la telemedicina, per l’analisi dei dati e più in generale la lotta al covid-19.
L’obiettivo, fa sapere l’ufficio stampa del Ministero per l’Innovazione, è quello di “individuare, nei prossimi tre giorni, le migliori soluzioni digitali disponibili sul mercato per app di telemedicina e strumenti di analisi dati, e coordinare a livello nazionale l’analisi, l’adozione, lo sviluppo e l’utilizzo di queste soluzioni e tecnologie per il monitoraggio e contrasto alla diffusione del covid-19”. Si guarda agli esempi di Paesi stranieri, in particolare Cina e Corea del Sud, dove l’utilizzo sistematico di tecnologie di analytics e intelligenza artificiale, da un lato, e di telemedicina dall’altro ha permesso di monitorare e contenere i contagi.
Il governo, e con essol’Iss e l’Oms, lanciano dunque un appello rivolto a “Pubbliche Amministrazioni, enti ed organizzazioni pubbliche e private, alle aziende che stanno lavorando o che hanno già realizzato soluzioni tecnologiche nei due ambiti della call”. A questi soggetti viene chiesto di inviare la propria proposta compilando un modulo che resterà pubblicato da sul sito del Ministero per l’Innovazione dalle 9 di martedì 24 marzo alle 13 di giovedì 13 marzo.
Due, come si diceva, gli ambiti tecnologici interessati. Il primo è quello delle applicazioni e soluzioni per la teleassistenza dei pazienti domestici, “sia per patologie legate a COVID-19, sia per altre patologie, anche di carattere cronico”: rientrano in questo gruppo le app mobili e i chatbot per l’automonitoraggio delle condizioni di salute, rivolte a tutti i cittadini o solo ad alcune fasce (come i soggetti in quarantena domiciliare). Il secondo ambito è quello delle tecnologie e soluzioni per il tracciamento continuo, l’alerting e il controllo tempestivo del livello di esposizione al rischio di contagio: sono implicati, in questo caso, strumenti di analisi di Big Data e più in generale “tecnologie hardware e software utili per la gestione dell’emergenza sanitaria”.