L’antitrust non ha riserve: la scalata di Tim da parte di Poste Italiane è stata approvata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), come comunicato ufficialmente dalla società per azioni controllata da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. La manovra societaria era cominciata lo scorso febbraio, quando Poste Italiane aveva rilevato (in cambio della propria quota in Nexi) il 9,81% di Tim posseduto da Cassa Depositi e Prestiti. In primavera, poi, era stato siglato un accordo con la francese Vivendi per l’acquisizione di un ulteriore 15%.
A distanza di pochi mesi, ora l’Agcm ha espresso parere positivo sull’accordo tra Poste Italiane e Vivendi, e più precisamente “ha deliberato di approvare senza condizioni l’operazione e, dunque, di non procedere all’avvio dell’istruttoria, in quanto essa non ostacola in misura significativa la concorrenza effettiva nei mercati interessati e non comporta la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante”, come da comunicato dell’ufficio stampa di Poste Italiane.
La Spa, quindi, arriverà a una quota del 24,81% (pari al 17,8% del capitale sociale) diventando il principale azionista di Tim, accanto a Cdp, a Vivendi e a investitori istituzionali italiani ed esteri. Si profila, quindi, un rinnovo del Consiglio di Amministrazione di Tim, con l’ingresso di rappresentanti di Poste Italiane, ed è probabile che il nuovo azionista di maggioranza influenzerà anche il piano industriale dell’operatore telco. Per certi versi si tratta di un’operazione circolare, dato che Cassa Depositi e Prestiti controlla indirettamente Poste Italiane con una quota azionaria del 35% (mentre il 29,26% fa capo al Ministero dell’Economia e delle Finanze).
Diversi commentatori hanno fatto notare l’esistenza di sovrapposizioni e la possibilità di future sinergie tra Poste Italiane e Tim in ambiti come la telefonia mobile, i servizi finanziari e assicurativi, i pagamenti digitali e anche la fornitura di energia. Tra l’altro le due realtà sono già legate da un rapporto tecnologico e commerciale importante: Poste è uno dei principali clienti di Tim per quanto riguarda i servizi di cloud computing. PosteMobile, l’operatore virtuale di Poste Italiane, si appoggia invece attualmente alla rete di Vodafone, ma Tim è in trattativa per subentrare come fornitore di rete a partire dall’inizio del 2026.