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Il low-code applicativo di Oracle alla prova delle realtà italiane

Application Express, più nota come Apex è la piattaforma di sviluppo low-code che il vendor americano mette a disposizione anche in versione as-a-service. Autostrade del Brennero, Italferr e Rosss ne raccontano le esperienze di utilizzo.

Pubblicato il 14 maggio 2021 da Roberto Bonino

Non è da oggi che Oracle cerca di attirare nuove classi di sviluppatori meno specializzati. L’avvento del low-code ha dato una mano e su questo fronte è arrivata qualche tempo fa la piattaforma Application Express, più nota come Apex, che ha già attirato l’interesse di circa 50mila aziende nel mondo e, soprattutto, di oltre 500mila sviluppatori, tra i quali si annoverano business analyst, power user esperti o specialisti che provano a realizzare applicazioni senza passare per i servizi It: “La stretta connessione con il database Oracle consente di creare rapidamente e facilmente applicazioni enterprise data-driven”, assicura Roberto Zampese, Innovation business solution engineer di Oracle.

La stretta integrazione si propone di ridurre l’andirivieni fra applicazioni e tabelle sottostanti, facendo ottenere un miglior tempo di risposta e consentendo di sfruttare meglio la potenza del linguaggio Sql. Da poco, fra l’altro, è stata lanciata una versione “managed” in cloud, denominata Apex Application Development.

La piattaforma pare ben radicata soprattutto in Germania, dove è stata adottata da realtà come Siemens, Vodafone o Db Systel Gmbh (l’unità It di Deutsche Bahn). L’utilizzo più frequente appare legato alla realizzazione di dashboard analitiche o di business intelligence, ma anche di provisioning o memorizzazione nel Dbms associato.

Anche in Italia non mancano aziende che su Oracle Apex hanno costruito applicazioni preziose a supporto dei relativi business. Autostrade del Brennero, per esempio, ha sfruttato la piattaforma per costruire uno strumento utile a integrare i vari flussi di mancato pagamento ai caselli, avviando automaticamente una serie di operazioni, come l’invio di solleciti, la segnalazione dei recidivi o la segnalazione alle società di recupero crediti: “La soluzione è stata realizzata in pochi mesi”, racconta Roberta Landolfo, senior consultant Bu Digital Solutions di Xview, partner che ha lavorato operativamente sul progetto. “Abbiamo speso più tempo per comprendere bene tutti gli elementi da integrare che per lo sviluppo in sé”.

Italferr, società del gruppo Ferrovie dello Stato che segue progetti sulle linee ad alta velocità e grandi opere per il trasporto metropolitano e stradale, ha invece fatto leva su Apex e Primavera P6 (project management) per seguire e monitorare il flusso di tutti i 1.300 contratti attivi in portafoglio: “Siamo partiti circa un anno fa, con intento di avere uno strumento semplice e senza impatto sui processi”, spiega Marco Marchetti, responsabile della struttura di pianificazione e controllo programmi Dt di Italferr. “Dalla prima analisi, abbiamo prodotto circa 25 template per includere tutte le tipologie di intervento, Primavera P6 funge da motore centrale di calcolo e aggiornamento, oltre che di elaborazione dei relativi Kpi. I dati creati vengono poi inviati ad Apex per visualizzare lo stato di avanzamento effettivo dei progetti e, infine, ad Analytics per le opportune prese di decisione”.

Da citare, infine, anche l’esperienza di Rosss, azienda, specializzata nella produzione di scaffalature metalliche antisismiche per stoccaggi di materiali pesanti e leggeri, con oltre 120 collaboratori e un volume di lavorazione dell’acciaio pari a 750 tonnellate al mese. Con Apex, l’azienda ha realizzato If, un configuratore interattivo, utilizzabile via Web, che permette di definire e visualizzare la struttura che si vuole realizzare e validarne in tempo reale la resistenza in funzione dell’utilizzo e della zona sismica nella quale sarà situata: “L’applicazione è tutta all’interno del database e non serve altra infrastruttura esterna per farla funzionare”, sottolinea Gabriele Calamai, It manager di Rosss. “Con questo strumento, siamo riusciti a realizzare una scaffalatura autoportante alta 35 metri, nella quale vengono immagazzinati oltre 60.000 pallet”.

Lo sviluppo applicativo low-code di Oracle alla prova delle aziende italiane (fonte: DepositPhotos)

 

Tag: database, sviluppo, Sql, low-code

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