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Il trait d'union di Achab fra vendor innovativi e Msp italiani

Piccoli e ancora un po' artigianali: così si presentano ancora i Managed Service Provider sul territorio. Ma c'è una tendenza alla maturazione e opportunità da cogliere anche per effetto del Covid-19.

Pubblicato il 02 luglio 2020 da Roberto Bonino

Sono piccoli, ma stanno crescendo. Sono i Managed service provider (Msp) nazionali, fotografati da Achab in uno studio che viene realizzato per il secondo anno e, quindi, mostra elementi di comparazione che lasciano intravedere una seppur lenta maturazione.

Un primo segnale evolutivo è rappresentato dalle dimensioni economiche. Il report evidenzia come oltre il 35% del campione abbia un fatturato annuo fra i 100 e i 500mila euro, ma un 15% scarso vada sopra il milione: "Questa è la soglia critica per non essere più considerati degli artigiani", commenta Andrea Veca, amministratore delegato di Achab. "Ci sono anche più realtà con giri d'affari superiori, a discapito delle microaziende e a testimonianza di un modello che probabilmente ha favorito un certo potenziamento". Si aggiunge il fatto che oltre la metà del campione analizzato (poco meno di 200 aziende) ha registrato una crescita nel 2019, nel 16% dei casi al di sopra del 20%.

Il tipico Msp eroga servizi a un parco inferiore al centinaio di clienti e la tariffa media praticata oscilla fra i 46 e i 60 euro all'ora. Rispetto al 2019, tuttavia, aumenta sia il numero di aziende che gestisce oltre 100 clienti sia la stipula di contratti pluriennali a tariffe superiori alla media. I clienti più tipici sono gli studi professionali (84%) e le aziende di produzione (83%), ma sale il peso di settori come la scuola e la consulenza: "Non è un male la specializzazione in uno specifico settore", nota Veca. "Anzi, così si aumenta l'efficienza operativa, offrendo lo stesso pacchetto di servizi a più clienti".

Cresce anche la domanda di formazione, visto che un buon 10% vi dedica un giorno alla settimana e il 26% partecipa a un evento di settore ogni due mesi.

Andrea Veca, amministratore delegato di Achab

Naturalmente, sono ancora molti i problemi della categoria e le sfide da affrontare. Molti Msp lamentano difficoltà nel reperimento di tecnici e commerciali validi ed è diffusa l'esigenza di aumentare l'efficienza dei processi aziendali e dell'help desk. Una quota di operatori vorrebbe differenziarsi sul mercato ma ancora non sa bene come e diversi avanzano problematiche relazionali con clienti poco consapevoli sul fronte della sicurezza e fornitori che tardano nelle risposte.

In sintesi, il mercato degli erogatori di servizi It riflette il tessuto imprenditoriale tipico del nostro Paese, soprattutto dal punto di vista dimensionale: "Emerge però anche che l'evoluzione verso il modello Managed service provider paga", sottolinea Veca, "perché consente di automatizzare determinate attività e realizzare le economie di scala necessarie per essere competitivi. Proprio queste realtà non solo hanno avuto una crescita nell'ultimo anno, ma prevedono una crescita anche per il 2020, anche se va ancora capito quale sarà l'effetto del Covid-19 sulle loro attività".

Achab vuole fungere sempre più da trait d’union fra questo mondo ancora in assestamento degli Msp e alcuni vendor che rappresenta (alcuni in esclusiva) per l’Italia e che hanno offerte specifiche sul fronte della sicurezza proprio per questa categoria di player. Fra questi, si segnalano le novità recenti delle soluzioni di data recovery di NeuShield e di quelle per i digital workplace di Cameyo, accanto a marchi già noti come Webroot (threat management), Datto (business continuity) e Reevo (cybersecurity).

 

Tag: cybersecurity, managed services, digital workplace, msp

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