Intel Xeon D, in arrivo i chip personalizzati e programmabili
Nella seconda metà dell’anno l’azienda californiana proporrà delle versioni customizzabili dei suoi nuovi Soc per sistemi server: le specifiche potranno variare in base alle necessità di storage, di calcolo e di networking. Potranno essere inclusi, per esempio, circuiti programmabili Field Programmable Gate Array.
Pubblicato il 16 marzo 2015 da Redazione

Le ultime novità di Intel, la famiglia di processori Xeon D con architettura SoC e frutto di processo costruittivo a 14 nanometri, si aprono alle possibilità di personalizzazione. Dall’azienda di Santa Clara la notizia è arrivata sotto forma di stringata nota via email, riportata da alcuni siti americani: “La famiglia di prodotti Xeon D offrirà molte opzioni di customizzazione”, ha dichiarato Lisa Spelman, director of data center product marketing di Intel.
Nella seconda parte di quest’anno l’azienda renderà personalizzabile questa offerta in base ai requisiti di calcolo, storage e networking e in base ai contesti di utilizzo. Fra le possibilità, i dispositivi potranno includere componenti come gli Fpga, Field Programmable Gate Array, circuiti integrati programmabili per poter eseguire operazioni specifiche come la crittografia e il riconoscimento vocale, o per migliorare l’accuratezza dei risultati sui motori di ricerca.
Attualmente Intel già propone a grandi clienti, come Facebook e eBay, versioni personalizzate di suoi chip, che prevedono un diverso settaggio di frequenze, consumo energetico e capacità di input/output. Ma con la famiglia degli Xeon D le possibilità di customizzazione si ampliano, dal momento che si tratta dei primi prodotti con architettura system-on-chip, che includono quindi componenti aggiuntivi (di storage, networking e altro) integrati con la Cpu.
La prima destinazione degli Xeon D è rappresentata dai server ad alta densità, ma questi SoC possono anche animare i robot utilizzati in ambito industriale, nella catena produttiva del manifatturiero o per il controllo qualità. Altro possibile impiego riguarda i sistemi dell’Internet of Things, soggetti a raccogliere, conservare e analizzare grandi quantità di dati provenienti da sensori e dispositivi mobili.
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