02/11/2022 di Redazione

Iperconvergenza e disaster recovery, la coppia perfetta

Digilan, società consortile appartenente al Gruppo Proges, ha adottato la tecnologia di Nutanix per potenziare la sicurezza, l’efficienza e la scalabilità delle risorse IT.

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Trasformare un data center può significare stravolgere (in meglio) il modo in cui si lavora: è il caso di Digilan, società consortile appartenente al Gruppo Proges. Quest’ultimo è una realtà da 200 milioni di fatturato annuo e cinquemila dipendenti, composta da una trentina di società e cooperative impegnate nel campo dei servizi alla persona. In particolare, Digilan (5 milioni di euro di fatturato e una quarantina di dipendenti) ha in carico i servizi “non core” delle altre realtà del gruppo e gestisce, tra le altre cose, le attività relative a tesoreria, servizi generali, contabilità, paghe, affari legali e non da ultimi servizi informatici.

Dalla sede di Parma, dove è ubicato il data center del gruppo, Digilan si occupa di far funzionare tutti gli applicativi delle diverse società e cooperative, oltre che di erogare servizi come la pubblicazione dei cedolini per i dipendenti e la conservazione sostitutiva dei documenti. I servizi erogati vengono fruiti dai cinquemila dipendenti del Gruppo Proges, ma considerando anche gli utenti ultimi (fra cui docenti e alunni delle scuole) si può dire che oltre 20mila persone fanno affidamento sull’efficienza dei sistemi informativi gestiti da Digilan.

“Avevamo un unico data center strutturato su due centri elaborazione dati, configurati in cluster, collocati in due edifici diversi”, racconta Daniele Cavazzini, responsabile sistemi informatici di Digilan. “Ma il materiale, eterogeneo per tipologia e brand, iniziava a diventare obsoleto e le prestazioni cominciavano a scadere, e noi avevamo bisogno di implementare un più alto livello di sicurezza e affidabilità”. Per migliorare questi aspetti, ma anche per supportare la crescita dell’intero gruppo e garantire scalabilità e facilità di gestione dei servizi IT, Digital ha scelto di trasformare il proprio data center con le architetture iperconvergenti.

 

Si è dunque affidata a Errevi System, società di servizi Ict di Reggio Emilia attiva fin dal 1997, per farsi aiutare nella scelta. “Dopo una attenta analisi delle esigenze di Digilan”, illustra Luca Meglioli, Ict Consultant di Errevi System, “i nostri reparti di Data Protection Presales hanno individuato in Nutanix, e in particolare nella soluzione di Disaster Recovery Iperconvergente, la tecnologia migliore per gestire in maniera semplice il processo di riattivazione delle virtual machine in caso di disastro, rispettando gli obiettivi di Rpo e Rto indicati dal cliente”. Le due metriche del Recovery Point Objective (Rpo) e Recovery Time Objective (Rto) sono state, dunque, due elementi tecnici che hanno orientato la scelta, ma più in generale ha giocato a favore la “predisposizione di Nutanix verso il cloud”, spiega Meglioli.

La migrazione alla nuova infrastruttura, realizzata in poche settimane, ha da subito prodotto un sensibile miglioramento delle prestazioni. Sono stati implementati cinque nodi Nutanix nella sede di Parma e di altri tre all’interno di un data center esterno (destinato al disaster recovery), oltre ai software Nutanix Aos (per gestire 100 TB di storage) e Prism (per l’accesso ai sistemi distribuiti). 

 

 

Dal punto di vista IT”, spiega Cavazzini, “ci è stato molto utile poter eliminare i sistemi Nas, distribuendo lo storage sui diversi nodi e abbiamo apprezzato molto la facilità e la centralità di gestione dell’infrastruttura Nutanix. Grazie all’unica console di gestione abbiamo potuto sperimentare che il famoso one-clic non è solo uno slogan ma una realtà”. Impiegando, attualmente, oltre 150 server virtualizzati, Digilan può gestire il provisioning con grande facilità e flessibilità. Inoltre, approfittando della nuova architettura, la società ha anche adottato un nuovo sistema di backup al posto delle precedenti tecnologie a nastro.


L’altro elemento di discontinuità rispetto al passato è stata la possibilità di implementare un sito di disaster recovery in cloud, che assicura un livello di affidabilità e continuità decisamente superiore.  “Siamo partiti traguardando uno storage complessivo di 30 Terabyte”, specifica Cavazzini, “e siamo arrivati a installarne 100, una quantità che ci consente di operare con tranquillità per i prossimi cinque anni anche considerando la crescita a doppia cifra del Gruppo”. A progetto completato, Digilan sposterà in cloud anche le attività di produzione dell’IT.

 

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