L'intelligenza artificiale cresce ma non sempre ha successo
Secondo Gartner, nel 2022 verranno spesi 62,5 miliardi di dollari per acquistare, sviluppare o mettere in produzione software di AI e machine learning. La maturità delle aziende è ancora scarsa.
Pubblicato il 22 novembre 2021 da Redazione

L’intelligenza artificiale continua la sua scalata, pur tra qualche difficoltà. L’anno prossimo il giro d’affari dei software di AI e machine learning raggiungerà quota 62,5 miliardi di dollari, con un incremento del 21,3% sul valore del 2021: questa è la stima contenuta nell’ultima analisi di Gartner su un tema sempre attuale e controverso per via dei suoi risvolti etici e dell’impatto potenzialmente distruttivo (ma in parte anche costruttivo, in ogni caso dirompente) sull’occupazione. “Il mercato del software di intelligenza artificiale sta guadagnando velocità, ma la sua traiettoria di lungo periodo dipenderà da quanto le aziende faranno progressi nella loro maturità in merito all’AI”, ha commentato Alys Woodward, direttrice della ricerca senior di Gartner.
Nel conteggio dei 62,5 miliardi di dollari sono incluse tutte le applicazioni con incorporate capacità di intelligenza artificiale o appredimento automatico, come per esempio i software di visione computerizzata e quelli di comprensione del linguaggio naturale; vi sono, compresi, inoltre, i software usati per creare sistemi di AI. Il calcolo non è la pura somma di quanto le aziende del mondo spenderanno per acquistare, sviluppare e introdurre sistemi di intelligenza artificiale, bensì comprende una stima del valore di business potenzialmente generato e anche, per converso, dei rischi.
A detta di Gartner, le cinque categorie di applicazioni su cui si riverseranno maggiori investimenti saranno la gestione della conoscenza (area che include i sistemi di analisi dei dati a scopo di insight, automazione, apprendimento automatico), gli assistenti virtuali (dai chatbot ai software vocali), i veicoli a guida autonoma, la digitalizzazione dei luoghi di lavoro e il data crowdsourcing (cioè la raccolta di dati su opinioni, azioni, preferenze degli utenti attraverso siti Web, app, social media e altre fonti).
Previsioni 2021-22 per il mercato mondiale del software di AI divise per casi d’uso (in milioni di dollari (Fonte: Gartner)
Un’indagine condotta da Gartner su duemila chief information officer suggerisce che il 48% delle aziende ha già adottato una qualche tecnologia di AI o machine learning oppure lo farà a breve (entro un anno). Oggi però il grado di interesse delle aziende riguardo all’intelligenza artificiale pare superiore al grado di maturità raggiunta (un quadro d’altra parte simile a quello emerso anche in Italia). Nel portare “in produzione” le applicazioni, molte aziende faticano a renderle parte integrante delle normali operations, altre non si fidano dei risultati ottenibili e in molti casi, in effetti, non ottengono vantaggi. Tutto questo ostacola gli investimenti.
Soltanto nel 2025, secondo le previsioni di Gartner, metà delle aziende avranno raggiunto un livello di maturità nell’AI che la società definisce come “fase di stabilizzazione”. Al momento, il successo delle iniziative e la loro capacità di generare valore dipendono molto dalla capacità di inserirle nel giusto scopo e contesto: “I casi d’uso che producono un significativo valore di business, e che tuttavia possono essere scalati per ridurre il rischio, sono cruciali per dimostrare l’impatto degli investimenti in AI agli stakeholder aziendali”, ha rimarcato Woodward.
GARTNER
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