28/03/2019 di Redazione

La trasformazione di Colt all'insegna della flessibilità

Forte di un'infrastruttura di connettività estesa su scala globale, il provider si rilancia anche sul mercato italiano per supportare gli sviluppi in Cloud soprattutto delle medie e grandi aziende.

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Ha ancora senso oggi per un operatore delle comunicazioni centrare il proprio business sui servizi di connettività? Il dubbio può sorgere in un mercato dove la pressione competitiva e il relativo effetto sui prezzi ha portato a una polarizzazione degli operatori su pochi brand, che hanno diversificato l’offerta o consolidato la dimensione tramite acquisizioni.

Si può dire che Colt Technology Services abbia compiuto il percorso inverso, dopo aver tentato in passato sfide da “overall provider” (leggasi infrastruttura e servizi gestiti) rivelatesi rischiose: “Nei nostri 25 anni di storia, abbiamo costruito sulla nostra rete globale un percorso che oggi si rinnova alla luce delle esigenze tipiche delle aziende di medio-grandi dimensioni che indirizziamo”, spiega Mimmo Zappi, amministratore delegato di Colt Italia. “A richieste di garanzie sulla velocità e l'agilità, si affiancano necessità di appoggiarsi a un ecosistema globale, flessibilità commerciale nelle proposte e un livello di qualità del servizio tipicamente premium”.

Per presentarsi sul mercato con le carte in regola e una capacità competitiva adatta all’attuale contesto, Colt ha stanziato investimenti per un miliardo di euro in tre anni allo scopo di migliorare la rete, raddoppiare il numero di figure a contatto con i clienti entro il 2020, rafforzare i sistemi di back-end e focalizzarsi sulla connettività a banda larga. Al centro della strategia dell'azienda, c'è la capacità di fornire soluzioni on demand, in linea con alcune delle evoluzioni più importanti per le aziende: “Molte applicazioni ormai sono state spostate in cloud e  anche lo storage si fruisce come servizio soprattutto per gestire i big data”, prosegui Zappi. “Le applicazioni mobile e social, inoltre, hanno consentito la diffusione dell’IoT e delle comunicazioni machine-to-machine, incrementando le esigenze di connettività con i data center”.

 

Mimmo Zappi, amministratore delegato di Colt Italia

 

L'asse portante della proposta di Colt si basa sulla Iq Network, infrastruttura interamente di proprietà dell'azienda e forte di oltre 850 data center connessi in tutto il mondo. Al backbone sono collegati diversi partner, come Equinix, Interxion, Global Switch, Shelter e altri, così come direttamente realtà come Accenture, Ibm o Capgemini, per garantire di fatto l'accesso ai principali fornitori di servizi cloud: “In questo contesto, l'Italia rappresenta uno snodo importante su quale siamo intenzionati a proseguire negli investimenti”,  rassicura Zappi. “Ci attendiamo importanti sviluppi sul fronte della banda larga per il business e intendiamo supportare soprattutto le aziende che oggi fondano una parte significativa del proprio business sulle esportazioni”.

Il provider può contare già oggi su oltre 25.000 clienti nel mondo e in Italia esistono relazioni commerciali con un'ottantina tra le prime cento aziende per dimensione. Sulla customer experience si concentra in modo particolare l'attenzione, allo scopo di fornire una connettività flessibile e adattabile alle esigenze di utilizzo che possono mutare in funzione di determinati periodi temporali o necessità organizzative: “Stiamo investendo oltre 100 milioni di euro in questa trasformazione”,  illustra Stefano Nicastro, director sales engineering South Europe di Colt. “Abbiamo obiettivi ambiziosi, che riteniamo sostenibili, anche perché ci misuriamo sull'indice Net promoter score, che oggi è pari a 51, ma che vogliamo portare a 60 entro il 2020”.

 

Un'offerta alla prova della clientela italiana

La gamma di soluzioni spazia dalle connessioni ottiche a quelle Ethernet, dalla connettività Ip ai servizi vocali, senza trascurare un'offerta di sicurezza che è stata ripresa e potenziata soprattutto nel corso dell'ultimo anno. In questo modo, l'azienda intende rivolgersi a clienti con esigenze che vanno in direzione della migrazione verso il cloud, della fruizione di servizi on demand, del supporto alla mobility, ma anche dei Vas cloud voice e dei servizi “white label” di billing, fatturazione e helpdesk.

Fra i clienti italiani più consolidati, troviamo anche Talent Garden, realtà del coworking ormai in forte espansione anche internazionale: “La collaborazione con Colt è iniziata circa 3 anni fa, quando eravamo presenti essenzialmente in Italia”, racconta il chief digital officer

Alessandro Braga. “Oggi siamo presenti in 8 paesi ed è più importante che mai poter contare su un operatore molto orientato al cloud come noi è pronto a fornire capacity on demand per sostenere un flusso variabile di persone che operano nei nostri campus, dove entrano 3.500 professionisti al giorno”. Ancora più radicato è il rapporto con Ersel, società che opera nel wealth management con dieci filiali, due delle quali all'estero e una gestione di asset finanziari per un valore complessivo che supera i 18 miliardi di euro: “Da 17 anni ci avvaliamo del supporto di Colt e abbiamo apprezzato anche il cambiamento avvenuto negli ultimi anni perché ci ha consentito a nostra volta di essere più flessibili nella modellazione dell'infrastruttura”,  illustra il responsabile It Enrico Asinelli. “La velocità nella risposta ai clienti è diventato per noi un elemento differenziante e per questo la scelta che abbiamo fatto si è basata su ragioni di sicurezza e qualità del servizio più che sui costi”.

 

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