30/06/2015 di Redazione

Microsoft: addio mappe e pubblicità online, cedute a Uber e Aol

L’azienda di Nadella è pronta a tagliare circa 1.300 posti di lavoro in seguito a un cambio di direzione: le attività di display advertising saranno cedute ad Aol, mentre le mappe di Bing passeranno a Uber. Le due società accoglieranno alcuni degli ex dip

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Tutta concentrata sul suo Windows 10, Microsoft sacrifica pezzetti della sua storia in nome di una strategia che privilegia i prodotti e servizi più monetizzabili. Addio alle mappe e al patrimonio di immagini di Bing, che passeranno a Uber, e anche a una parte delle attività pubblicitarie online, cioè al display advertising, ceduto ad Aol. Il doppio annuncio è arrivato insieme a quello del taglio di 1.200 posti di lavoro pescati all’interno della divisione pubblicitaria, fra ingegneri e addetti alle vendite, che in parte saranno ricollocati all’interno della stessa Microsoft e in parte passeranno al libro paga di Verizon (da poco diventata proprietaria di Aol).

Non si tratta di una doccia totalmente fredda, perché pochi giorni fa in una lettera diretta ai dipendenti Satya Nadella aveva parlato della necessità di compiere “scelte difficili in aree che non stanno funzionando”. La vendita di spazi pubblicitari in forma di banner, pop-up, rich media e altri tipi di display ads è uno di questi, e rappresenta una voce in calo anche per aziende come Twitter, LinkedIn e Yelp a causa della crescente popolarità di piattaforme automatiche di acquisto di spazi promozionali.

Più che una mera cessione, il passaggio del display advertising ad Aol rientra in un più ampio accordo. In nove mercati – cioè Italia, Stati Uniti, Canada, Brasile, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Giappone – Aol assumerà la gestione e la responsabilità sulle vendite di pubblicità display, video e mobile veicolata da servizi Microsoft, inclusi il portale Msn,la posta di Outlook, Xbox, Skype e le app Windows Phone. Per dieci anni, inoltre, Bing sarà il motore di ricerca di Aol, sostituendosi a Google.

 



Anche per quanto riguarda le mappe, quello siglato non è un totale passaggio di proprietà. La società di Redmond smetterà di occuparsi dell’acquisizione diretta delle immagini da integrare nella cartografia, attività presa in carico da Uber; quest’ultima assumerà anche i circa cento dipendenti della divisione Bing che saranno tagliati. Microsoft si concentrerà invece sul miglioramento della user experience delle mappe, sfruttando i dati di Uber e di altri servizi cartografici. Niente cambia, dunque, per chi utilizza le mappe di Bing, a parte l’attesa di ricevere più accurate informazioni sulla viabilità e sulla condizione delle strade.

Da parte sua, Uber ha mantenuto il riserbo sul come intenda utilizzare le immagini cartografiche ereditate da Microsoft, specificando soltanto di voler continuare a investire nella propria tecnologia di mapping. Attualmente il servizio di noleggio conducente sfrutta una combinazione di immagini proprietarie e di dati forniti da Google, da Apple e da Baidu.
 

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