Microsoft porta i visori Hololens in Europa (ma non in Italia)
I dispositivi per la “realtà mista” di Redmond sono ordinabili in Francia, Germania, Irlanda e Regno Unito, oltre che in Australia e Nuova Zelanda. Consegne da fine novembre. Il prezzo dovrebbe aggirarsi sui 3.299 euro per la versione sviluppatori. Nel 2017 l’azienda distribuirà un aggiornamento di Windows 10 per introdurre nei Pc la piattaforma Holographic.
Pubblicato il 13 ottobre 2016 da Alessandro Andriolo

La “realtà mista” di Microsoft arriva anche in Europa (almeno in una parte del continente) e sbarca nel resto del mondo anglosassone. I visori Hololens, infatti, sono ordinabili da qualche ora anche in Francia, Germania, Irlanda e Regno Unito, oltre che in Australia e Nuova Zelanda. Niente Italia quindi, ma chi vorrò provare gli Hololens anche nella Penisola ora avrà meno difficoltà a reperirne uno. Fino a ieri il dispositivo si poteva acquistare soltanto negli Usa e in Canada. Secondo le stime di Microsoft le consegne scatteranno a fine novembre. Come in Nord America, gli utenti potranno scegliere tra le due versioni attualmente disponibili. Si parte dai 3.000 dollari per la Development Edition per arrivare ai 5.000 della Commercial Suite, che include un supporto più avanzato e diverse funzionalità (come quelle di sicurezza) pensate per un utilizzo affidabile in ambito aziendale. Il prezzo finale varierà comunque di Paese in Paese, ma in Francia, Germania e Irlanda la versione per sviluppatori dovrebbe aggirarsi sui 3.299 euro.
Gli Hololens vennero introdotti il 21 gennaio 2015 e fin da subito furono descritti come “il primo e unico computer olografico stand alone”. Le consegne in Usa e Canada sono invece partite il 30 marzo di quest’anno e il primo giugno il colosso di Redmond ha annunciato l’arrivo della “realtà mista sui Pc”. Come? Combinando l’ecosistema Windows Holographic (progetto più ampio di cui i visori rappresentano solo un elemento) con la potenza di calcolo dei computer, per “garantire nuove esperienze ‘miste’ che non sono fattibili su nessun’altra piattaforma”.
Ad agosto l’azienda ha dichiarato che, a partire dal 2017, tutti i principali Pc Windows 10 riceveranno un aggiornamento per l’esecuzione della shell Windows Holographic, con l’accesso a tutto il parco applicativo pubblicato finora. Un modo per invitare partner commerciali e sviluppatori a creare nuove applicazioni per questo progetto.
Ad oggi Microsoft può offrire sul Windows Store oltre ottanta app di “realtà mista”, destinate sia al gaming ma anche al business. “Gli sviluppatori hanno trasformato i pavimenti in lava, hanno fatto nascere acquari nei soggiorni […] e creato nuove modalità per migliorare la qualità della vita di tutti grazie al potere degli ologrammi”, ha scritto Microsoft.
Ma, ovviamente, il mercato della realtà aumentata (o mista) è appena nato. In un video dimostrativo, il gruppo statunitense ha mostrato in breve quanto stanno facendo partner del calibro di Autodesk, Volvo, Nasa, Lowe’s, Audi, Airbus, Volkswagen e molti altri. Il mercato della “realtà mista” rimarrà di nicchia se confrontato con quello della realtà virtuale, già oggi in crescita grazie al buon numero di visori in commercio.
Secondo stime di Markets and Markets il mercato che Microsoft vuole ora aggredire varrà circa 453,4 milioni di dollari nel 2020, con un tasso di crescita composto del 75,2 per cento tra il 2016 e la fine del decennio. Uno dei principali partner Oem di Microsoft è Intel, che ad agosto ha svelato il proprio visore stand alone. Noto come il nome Project Alloy, il dispositivo funziona senza doversi collegare a un Pc ed è composto da diverse videocamere Realsense e da sensori.
Hardware e software di Project Allory sono inoltre completamente open source. Intel punta ad aprire il codice agli sviluppatori (e ai partner) nel 2017. Il gigante dei chip californiano sta lavorando fianco a fianco con Microsoft per creare sinergie tra il proprio ecosistema e la piattaforma Windows Holographic, la quale supporterà anche i visori prodotti da altre case, come Htc Vive e Oculus Rift.
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