26/09/2017 di Redazione

Microsoft si mette in mostra durante la Ignite 2017

Dall’annuale conferenza It di Orlando, l’azienda svela novità per diversi ambiti: dal computing quantistico a Sql Server per Linux, passando per Azure e per tutto il mondo di Office 365.

immagine.jpg

Da Linux al computing quantistico, passando per i gioielli della corona di Office 365. Il primo giorno della conferenza Ignite 2017 di Microsoft, in corso a Orlando (Florida) ha riservato sorprese su diversi fronti. L’elenco di novità portato sul palco da Satya Nadella e soci è molto lungo, quindi occorre fare un po’ di ordine. La novità forse più interessante è rappresentata da un nuovo linguaggio di programmazione per l’elaborazione quantistica, che Microsoft ha annunciato di voler rilasciare entro la fine dell’anno sotto forma di integrazione con Visual Studio. L’azienda di Redmond ha inoltre in serbo un simulatore completo per sperimentare con i quanti, in modo da dare agli sviluppatori una piattaforma completa per lo sviluppo software e per il successivo debug. Secondo quanto appreso dai media presenti alla conferenza, l’obiettivo di Microsoft è quello di democraticizzare la programmazione con i qubit, i fondamenti del computing quantistico.

Sembra infatti che il nuovo linguaggio presenterà elementi in comune con altri “colleghi”, come F#, C# e Python. In questo modo lo sviluppo dovrebbe essere relativamente più facile, portando la scrittura del codice a un livello di astrazione superiore rispetto a quella attuale. I developer che intendono lavorare su circuiti quantistici devono infatti possedere conoscenze molto più vicine a quelle di un ingegnere, in modo da operare correttamente sulle porte logiche.

Un bagaglio necessario anche con il nuovo linguaggio creato da Microsoft (il cui nome non è ancora noto), ma che permetterà agli sviluppatori di ideare algoritmi caratterizzati da funzioni, variabili e altri elementi più in linea con le caratteristiche tipiche degli altri linguaggi. Come anticipato, la società statunitense rilascerà anche un simulatore quantistico. In realtà ne verranno proposte due versioni, una eseguibile in locale e un’altra ospitata sulla nuvola di Azure.

L’ambiente di testing avrà però bisogno di piattaforme hardware di notevole potenza. La versione on-premise del simulatore, basata su 32 qubit, richiederà 32 GB di Ram per funzionare senza intoppi. Ad ogni qubit aggiunto, inoltre, il requisito di memoria raddoppierà. La soluzione in cloud offrirà invece una configurazione con un massimo di 40 qubit.

 

Arriva Sql Server 2017 per Linux e Azure finisce in azienda

Dopo averla annunciata l’anno scorso in preview nella prima release, Microsoft ha confermato che la versione 2017 di Sql Server per Linux è finalmente disponibile, insieme a una versione containerizzata della stessa piattaforma per l’implementazione tramite Docker. La compatibilità fra i due ecosistemi è garantita dal progetto di ricerca Drawbridge, avviato da Redmond per investigare nuove modalità di virtualizzazione dei software e delle risorse.

Sql Server 2017 per Linux è pressoché identico alla versione per Windows: stesse Api, stesse funzionalità e strumenti di gestione. Mancano soltanto alcuni componenti strettamente dipendenti dalla struttura del sistema operativo di Microsoft, come il supporto del clustering e ovviamente l’autenticazione integrata in Windows. Una variante “copia e incolla” che sembra piacere ad aziende e curiosi, se è vero che nel periodo di anteprima sono stati scaricate due milioni di immagini Docker della soluzione.

Passando ad Azure, invece, Microsoft ha confermato l’inizio delle consegne di Stack, la piattaforma cloud co-ingegnerizzata con partner del calibro di Dell e Hpe. Azure Stack permette di lanciare un’istanza privata in ambiente cloud privato, per appoggiarsi poi a una specifica region della nuvola di Microsoft prelevando risorse dalla soluzione pubblica. Redmond ha svelato anche nuovi servizi di migrazione per aiutare i clienti a passare dai database Sql Server tradizionali a quelli di Azure.

 

Le novità dal mondo 365

Lo scorso luglio la società guidata da Satya Nadella ha introdotto Microsoft 365, che unisce in bundle unici Windows 10, Office 365 e varie funzionalità di protezione e di gestione del parco dispositivi. Inizialmente erano disponibili due livelli, Business Premium ed Enterprise, ma ora Microsoft ha aggiunto anche la proposta Education per scuole e studenti ed F1, sviluppata soprattutto per il marketing. L’offerta si integra con i dispositivi a basso costo, che partono da 275 dollari, con piattaforma Windows 10 S e applicazione Staffhub per la gestione del lavoro quotidiano.

Un’altra novità di rilievo riguarda invece Skype for Business, che verrà rimpiazzato dal giovanissimo Teams. In sintesi, la piattaforma Voip verrà integrata nel servizio di comunicazione e collaborazione per i professionisti di Redmond. Un cambiamento che era nell’aria sin dalla presentazione di Team, che effettivamente copre molte delle funzionalità già proposte da Skype for Business. La nuova destinazione, promette Microsoft, arricchirà la collaboration grazie anche all’intelligenza artificiale.

L’obiettivo del vendor è “infondere” algoritmi di machine learning, servizi cognitivi e soluzioni di riconoscimento vocale per migliorare i meeting aziendali. Per i clienti che non sono ancora pronti a utilizzare Teams, Microsoft sta approntando una nuova infrastruttura Skype for Business, i cui server dedicati dovrebbero essere pronti nella seconda metà del 2018. Ma è ovvio che il gigante statunitense cercherà d’ora in poi di spingere le imprese ad affidarsi al nuovo ambiente di lavoro.

 

ARTICOLI CORRELATI