28/03/2022 di Redazione

Nuove regole per i colossi in Europa con il Digital Markets Act

Meta, Apple, Google e altre Big Tech dovranno garantire interoperabilità con le piattaforme dei concorrenti più piccoli. Per l’uso dei dati ai fini di marketing servirà un consenso esplicito.

immagine.jpg

Dopo anni di dibattito, l’Europa ha la sua legge sulla concorrenza digitale, il Digital Markets Act, e si preannunciano regole e scrutini più severi per i colossi tecnologici come Google, Meta, Amazon, Apple, Microsoft, che la Commissione Europea definisce come i gatekeeper del Web. I custodi, cioè, ma anche le autorità de facto che grazie alla propria posizione di mercato raccolgono, filtrano, aggregano e monetizzano contenuti. Il Digital Markets Act vieta alcune pratiche usate dalle grandi piattaforme che agiscono come gatekeeper e autorizza la Commissione Europea a condurre investigazioni antitrust e a sanzionare i comportamenti non conformi alle regole.

Le aziende oggetto delle limitazioni sono quelle con capitalizzazione di mercato di almeno 75 miliardi di euro o con ricavi annui di almeno 7,5 miliardi di euro, oltre alle società che forniscono servizi come i browser, i social network e le piattaforma di messaggistica, purché abbiano almeno 45 milioni di utenti mensili in territorio europeo e almeno diecimila utenti annuali. Le citate Google e Meta (proprietaria di Facebook e Instagram), ma anche Twitter e TikTok rientrano nella lista con ampio scarto per eccesso.

Dopo un dibattito di otto ore, i rappresentanti di Parlamento, Consiglio e COmmissione Europea hanno deciso di approvare una regola che impone ai servizi di messaggistica più popolari, come Whatsapp, Facebook Messenger ed Apple iMessage, di rendere le proprie piattaforme interoperabili con quelle più piccole. In sostanza, gli utenti dell’una o dell’altra piattaforma dovranno poter scrivere messaggi, inviare file, fare videochiamate in modo trasversale, dall’una all’altra. Una simile logica di interoperabilità verrà imposta anche ai social network, ma le modalità saranno definite in un secondo momento.

Ancor più importante per l’utente finale è forse un altro aspetto definito dal Digital Markets Act: l'utilizzo combinato di dati personali ai fini della pubblicità targetizzata sarà possibile solo quando il consumatore esprime esplicitamente un consenso. Senza di esso, il gatekeeper non potrà sfruttare quei dati per rivendere servizi di advertising mirato. I consumatori, inoltre, dovranno poter scegliere liberamente quale browser utilizzare, a prescindere dal dispositivo e dal sistema operativo in uso.

Per le aziende che non rispettano le regole, la Commissione Europea potrà applicare multe corrispondenti a un massimo del 10% del giro d’affari annuo mondiale della società o del 20% in caso di violazioni ripetute. Se poi il mancato rispetto delle regole è “sistematico”, la Commissione Europea potrà anche mettere un veto temporaneo sulle operazioni di acquisizione.

“L’accordo ci porta in una nuova era di regolamentazione tecnologica in tutto il mondo”, ha dichiarato Andreas Schwab, commissario per il Mercato interno e la protezione dei consumatori. “Il Digital Markets Act mette fine al crescente dominio delle società Big Tech. D’ora in poi, dovranno dimostrare di consentire una concorrenza leale in Internet. Le nuove regole aiuteranno a rafforzare il principio di base. L’Europa così garantisce maggiore competizione, innovazione e possibilità di scelta per gli utenti”.

 

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI