17/05/2022 di Redazione

Pc in calo in Europa Occidentale, la guerra non aiuta le vendite

Nel primo trimestre del 2022 le vendite nella regione sono scese del 3% anno su anno, a detta di Canalys. Inflazione e incertezze economiche mettono in pausa gli acquisti.

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Le vendite di Pc e di tablet in Europa Occidentale affrontano un momento non troppo facile, tra colli di bottiglia nella fornitura di componenti, la minaccia della recessione e le crescenti tensioni geopolitiche. Questi fattori, secondo gli analisti di Canalys, hanno limitato il mercato dal punto di vista della domanda e in parte anche dell’offerta nel primo trimestre del 2022, contribuendo a un calo anno su anno del 3% nei volumi commercializzati in questa regione geografica.

Nessuna notizia sconvolgente, perché un mese fa la stessa Canalys aveva già diffuso i dati sulle vendite del primo trimestre su scala globale, ugualmente segnate da un calo delle unità commercializzate del 3%, a fronte però di una crescita di giro d’affari del 15%. Il decremento si spiega in parte con il rallentamento della domanda, dopo un biennio di corsa all’acquisto di nuovi Pc per il lavoro e la didattica a distanza. Sono intervenute, poi, le ben note dinamiche di supply chain: produttori di chip e altri componenti che hanno faticato a star dietro agli ordini degli Oem, e quest’ultimi costretti a rallentare la tabella di marcia commerciale e ad alzare i prezzi.

Tornando allo scenario dell’Europa Occidentale, i conteggi di Canalys parlano di 15,8 milioni di Pc commercializzati tra inizio gennaio e fine marzo e di una vittoria di Lenovo con poco scarto su Hp. Il marchio cinese ha una quota di mercato a volume del 26%, mentre lo statunitense è al 25%. Entrambi hanno osservato cali a volume, ma restano saldamente in cima alla classifica. 

 



 

In particolare, per i computer e tablet di Lenovo l’Emea è la seconda regione più importante in termini di giro d’affari, dopo la Cina. Hp quest’anno ha ridotto le vendite di Chromebook ma ha incrementato quelle di computer di fascia alta, destinati sia a utilizzi lavorativi sia al gaming. Nella classifica del trimestre seguono, nell’ordine, Dell, Apple e Acer con il 14%, il 10% e il 9% di quota rispettivamente.

“Negli ultimi due anni l’Europa Occidentale è stato un mercato resiliente per i venditori di Pc”, ha dichiarato Trang Pham, research analyst di Canalys, “grazie alla capacità di questa regione di adattarsi nel rispondere al covid. La domanda di Pc aziendali è forte, dato che molti mercati sono tornati ufficialmente alle normali operazioni di business. Non a caso, quasi il 60% dei dispositivi commercializzati in Europa nel primo trimestre erano per uso aziendale. Tuttavia il mercato Pc sente la pressione dei colli di bottiglia della catena di fornitura su scala globale, dovuti ai lockdown nei centri della manifattura cinesi e alla guerra in corso in Ucraina”. 

 

 

Tablet in caduta libera
Per quanto riguarda i tablet, il calo di inizio 2022 è stato ben più drastico di quello dei Pc: -22% a volume, per un totale di 6,5 milioni di unità commercializzate in Europa Orricentale. “La domanda di tablet ha superato il suo picco nei mercati chiave”, ha spiegato l’analista di Canalys. “La penetrazione nel segmento consumer è salite durante la pandemia ed è vicina al punto di saturazione”. 


Il netto arretramento dei volumi è stato causato per quasi tutti i marchi da un calo della domanda. Fanno eccezione gli iPad di Apple, per i quali (a detta della società di Cupertino) ci sono state più che altro difficoltà nella fornitura di componenti.

Il futuro dei Pc in Europa
Guardando al futuro, secondo Canalys è probabile che il rialzo dei prezzi dell’energia, causato dalla crisi geopolitica, e la conseguente inflazione scoraggeranno gli acquisti di nuovi Pc e tablet nei mesi prossimi. “Considerando l’attuale previsione sull’economia del 2022, ci attendiamo che la spesa dei consumatori si affievolisca per la riduzione del potere d’acquisto”, ha illustrato Pham.

“Mentre i computer negli ultimi due anni si sono guadagnati l’etichetta di oggetti essenziali, ora i consumatori rimanderanno i nuovi acquisiti e gli upgrade se non completamente necessari. C’è però un lato positivo, perché la ripresa delle attività aziendali, sia tra le Pmi sia tra le grandi imprese, manterrà in salute e in forza la domanda di Pc nel lungo periodo”.

 

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