22/02/2023 di Redazione

Pc in picchiata a inizio 2023, cautela tra i distributori

A gennaio le vendite di sistemi desktop e notebook sono in calo del 23% e del 44% anno su anno, secondo i monitoraggi di Context. Si riducono le scorte in distribuzione.

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La discesa del mercato dei Pc prosegue. Stando agli ultimi dati diffusi da Context, nel mese di gennaio di quest’anno i volumi di sistemi desktop e notebook immessi in distribuzione sono calati, rispettivamente, del 23% e del 44% rispetto ai livelli di inizio 2022. Una dinamica che trova riflesso nell’andamento di Lenovo, primo produttore di Pc al mondo, e che è principalmente figlia dell’attuale scenario economico. Context parla di fiducia in calo tra i consumatori e di investimenti aziendali messi in pausa.

La discesa è più evidente per i modelli basati su sistema operativo Windows e per i Chromebook. Questi ultimi, in particolare, risentono dei mancati investimenti da parte di scuole e studenti. A contrario Apple, sull’onda dei nuovi lanci, con i sistemi macOS ha vissuto un mese di gennaio fortunato: circa 16mila Macbook Pro basati su processore M2 sono stati venduti a un prezzo medio di 2000 dollari per unità in magazzino.

“I ricavi si sono ridotti nettamente per effetto del calo della domanda innescato dal clima economico, dall’incertezza geopolitica e dalla crisi del costo della vita”, ha commentato Marie-Christine Pygott, analista senior di Context. “I contratti del settore scolastico si sono esauriti rispetto all’anno scorso, e il confronto è sfavorevole”.

Tutto questo si riflette sulle strategie dei distributori. A inizio del 2023 le scorte in magazzino risultavano nettamente ridotte rispetto a sei mesi prima, essendo passate dalla quantità necessaria a coprire 20-30 settimane a sole dieci settimane. Questo, secondo gli analisti, non è un segnale di vitalità del mercato ma piuttosto il risultato estemporaneo delle promozioni e degli sconti dei mesi finali del 2022.

 


Esiste comunque ancora, tra le scorte dei distributori, un surplus di notebook di fascia bassa, mentre ovunque i costi di magazzino stanno crescendo. Dunque non c’è da stupirsi, sottolinea Context, che i distributori stiano attenti a non ritrovarsi con eccessive quantità di merce e che talora siano riluttanti a comprare nuovi prodotti.

Per tutti gli intermediari di canale il 2023 è cominciato con ricavi e livelli di vendita molto inferiori rispetto a quelli due anni fa, quando ancora era forte la spinta delle trasformazioni post pandemia (smart working, didattica a distanza). Il calo è più marcato per gli operatori che si rivolgono alle piccole e medie imprese (o meglio Smb, intese nell’accezione anglosassone), i quali devono preoccuparsi del flusso di cassa più di quanto non debbano fare i rivenditori.


Il mercato Pc deve aspettarsi ancora tempi difficili, ma la situazione dovrebbe migliorare intorno alla fine dell’anno. “Il calo delle vendite di Pc era atteso, considerando che le avversità dell’economia sono peggiori di quanto non prevedessimo un anno fa”, ha aggiunto Pygott. “La volatile situazione geopolitica sta spingendo le aziende a sospendere gli investimenti, mentre i consumatori continuano a risentire dell’inflazione e dell’elevato costo dell’energia. Tuttavia c’è ancora spazio per l’ottimismo: possiamo attenderci che le sostituzioni e una domanda finora trattenuta faranno partire le vendite alla fine di quest’anno e ancor più nel corso del 2024”.

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