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Più soldi per smart working e resilienza nel 65% delle aziende europee

Secondo una ricerca di Dynabook, quest’anno la maggior parte dei responsabili IT europei avrà budget più elevati da destinare a lavoro “ibrido” e business continuity.

Pubblicato il 12 maggio 2021 da Redazione

Lo smart working non scomparirà, nemmeno a pandemia superata, ma si integrerà con forme più tradizionali di lavoro in presenza creando uno scenario “ibrido”. Su questa visione concordano in tanti, analisi, osservatori, vendor. Concordano anche i responsabili IT, la maggior parte, interpellati nell’indagine “The Hybrid Shift: Managing an increasingly remote workforce”, commissionata da Dynabook e condotta da Walnut Unlimited. Su un migliaio di intervistati, appartenenti ad aziende di diversi settori industriali di Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Paesi Bassi, anche in futuro oltre due terzi (67%) dei dipendenti lavoreranno da casa o senza una postazione fissa.

Il 65% ha inoltre dichiarato di avere a disposizione quest’anno un budget più elevato di quello del 2020, a disposizione per tecnologie e attività di supporto al lavoro ibrido e alla continuità del business. Due temi su cui certamente le aziende di ogni settore sono oggi molto sensibili, alla luce di quanto accaduto un anno fa con il primo lockdown, quando solo grazie alla tecnologia (e in particolare al cloud) alcune hanno potuto evitare di interrompere le proprie attività per settimane o mesi. Stando all’indagine, supporto da remoto, soluzioni cloud e cybersecurity rappresentano i principali investimenti IT in tutti i settori. Sul tema - spinoso - della sicurezza informatica sembra esserci una certa consapevolezza: l’81% dei responsabili IT la considera fondamentale per la propria azienda. Ma anche la scelta di un notebook per lavorare da casa sarà molto importante per garantire un buono smart working. 

Per tutti i Paesi coinvolti nell’indagine si prevede quest’anno un incremento di investimenti tecnologici, ma su tutti spiccano la Spagna (dove i 71% delle imprese avrà a disposizione un budget superiore a quello del 2020) e i Paesi Bassi (70%). Tra i settori di mercato, invece, i meglio posizionati sono i servizi finanziari (il 76% delle società beneficiano di un incremento di budget) e il manifatturiero (73%). La percentuale più bassa, ma comunque superiore al 50%, è il 54% delle imprese di vendita al dettaglio.

Per garantire la produttività dei telelavoratori, nel 51% delle aziende sarà data la priorità al supporto e all’assistenza del personale. Questo è un dato molto significativo, se si pensa che in una analoga survey di Dynabook del 2018 lo stesso indicatore si limitava al 29% delle aziende. Il 41% dei decision maker IT ha definito gli strumenti di comunicazione e condivisione come elementi fondamentali per assicurare la produttività dei dipendenti, mentre il 37% ha indicato la formazione IT come un fattore importante. 

Le tecnologie che contano nel “new normal”
Le soluzioni cloud e l'assistenza IT da remoto sono risultate come priorità assolute in tutti i settori: il 50% degli intervistati ha messo al primo posto della classifica entrambe le tecnologie. Le altre aree su cui si concentreranno gli investimenti sono la cybersecurity (prioritaria per il 48% delle aziende), la formazione IT (40%) e la dotazione di dispositivi per i dipendenti (37%). 

Rispetto all’epoca pre-covid, è decisamente cresciuta l’importanza dei software di sicurezza (la pensa così il 77% degli intervistati), dei laptop (per il 74% la scelta del giusto dispositivo è molto importante), degli strumenti di condivisione (73%) e del cloud (70%). Per quanto riguarda i computer, Dynabook fa notare che il 66% delle aziende sta pianificando di adottare un numero sempre maggiore di laptop per il lavoro in un arco temporale di 12 mesi (dalla realizzazione della survey). 

 

 

La caratteristiche del notebook ideale
Ma come dev’essere un notebook funzionale al telelavoro? I requisiti prioritari sono la sicurezza (indicata come importante dall’81% dei responsabili IT), la connettività (80%), le prestazioni (76%), la durata della batteria (72%) e la portabilità (70%). 

“L'ultimo anno ha visto un cambiamento senza precedenti nel nostro modo di lavorare ed è chiaro dalla nostra ricerca che le aziende europee si stiano impegnando per garantire risorse informatiche che soddisfino le esigenze di una forza lavoro sempre più da remoto e ibrida”, ha dichiarato Damian Jaume, presidente di Dynabook Europe. “Con budget maggiori, i dispositivi hanno acquisito importanza. Le aziende si sono rese conto del ruolo vitale che l'hardware gioca – insieme al giusto software – per mantenere i dipendenti sicuri, connessi e produttivi in questo nuovo ecosistema”.

Tag: notebook, europa, lavoro, investimenti, smart working, dynabook, new normal, nuova normalità, telelavoro

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