24/01/2018 di Redazione

Privacy, Facebook risponde alla chiamata del regolamento europeo

L’azienda lancerà un nuovo strumento per consentire agli utenti di gestire al meglio le informazioni personali in transito sulla piattaforma. L’obiettivo è adeguarsi al meglio al Gdpr, che entrerà in vigore nella Ue a fine maggio 2018.

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Facebook si adegua al Gdpr. Il social network ha fatto annunciato, tramite la chief operating officer Sheryl Sandberg, di voler dare più controllo agli utenti europei sulla gestione dei dati personali. L’obiettivo è quello di aderire al nuovo General Data Protection Regulation, il regolamento varato dall’Unione Europea che entrerà in vigore a fino maggio. Il cambiamento introdotto da Facebook riguarda comunque tutti gli utenti a livello globale, che oggi sono oltre due miliardi, ma assume una rilevanza particolare nel Vecchio Continente, dove il legislatore ha voluto aggiornare la normativa sulla privacy nell’era del digitale. Il Gdpr, fra le altre cose, prevede sanzioni salate: in caso di infrazione del regolamento le aziende possono essere condannate a pagare fino al 4 per cento del proprio fatturato globale o 20 milioni di euro.

“Stiamo attrezzando un nuovo centro per la privacy, che verrà lanciato a livello mondiale, che metterà tutte le impostazioni più importanti sulla gestione delle informazioni personali in un unico posto: in questo modo le persone potranno interagire in maniera più facile”, ha spiegato Sandberg, che nei giorni scorsi si trovava in Europa per una serie di incontri tra Francia e Belgio. Facebook è stata accusata più volte di violare la privacy degli iscritti alla piattaforma, così come di rispondere troppo lentamente agli abusi denunciati dagli utenti. Per non parlare della questione fake news.

Di recente il social network ha provato a lanciare segnali distensivi nei confronti del regolatorio, annunciando ad esempio l’espansione del proprio team di gestione della sicurezza della piattaforma, con l’intento di raddoppiare entro la fine del 2018 il numero di addetti portandolo a quota 20mila unità. Ma diverse autorità garanti della tutela dei dati hanno avviato indagini sullo scambio di informazioni tra Facebook e la controllata Whatsapp: proprio ieri l'ente italiano ha multato l'app di messaggistica con 50mila euro per aver violato gli obblighi informativi previsti per gli utenti in merito al diritto di recesso o a eventuali modifiche e interruzioni del servizio.

Una serie di critiche e di lati oscuri della piattaforma che hanno quindi attratto giustamente l’attenzione delle authority, ma che non sembrano scalfire la popolarità del social network di Menlo Park. Un mondo digitale che, pur avendo ormai più di dieci anni, piace ancora al pubblico. Ma, a quanto pare, inizia a dare fastidio a qualcuno. È il caso di Marc Benioff, Ceo di Salesforce, che ha chiesto di trattare Facebook e gli altri social media al pari del tabacco perché in grado di creare forte dipendenza.

 

 

Intervenendo al World Economic Forum di Davos, Benioff ha dichiarato: “Dovremmo fare come con l’industria delle sigarette […]. Creano dipendenza, sono dannose per la salute. Bene, anche la tecnologia presenta delle analogie che dobbiamo affrontare e penso che i designer cerchino di rendere questi prodotti sempre più capaci di dare assuefazione. Dobbiamo mettere un freno a tutto questo”.

Al momento non sono arrivate risposte da Facebook, che anzi sembra continuare per la propria strada. L’azienda di Menlo Park ha annunciato l’acquisizione di Confirm, startup di Boston che sviluppa una soluzione di autenticazione biometrica. I termini economici dell’accordo non sono stati divulgati. La piccola società, che dice di avere 750 clienti e che ora terminerà le operazioni, offre una Api in grado di confermare l’identità di una persona tramite la videocamera dello smartphone. L’obiettivo è quello di rendere sicure le operazioni più sensibili, riducendo al minimo il rischio di contraffazione.

 

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