09/05/2023 di Redazione

Sap e Siemens contro il Data Act, un rischio per la competitività?

Alcune aziende tecnologiche tedesche, svela Reuters, si sono rivolte alle istituzioni Ue per evidenziare i rischi del nuovo regolamento sulla condivisione e sul riuso dei dati industriali.

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Il Data Act europeo non piace nemmeno a Sap e a Siemens, oltre che ai colossi tecnologici statunitensi che già in passato hanno criticato la nuova normativa che regola l’utilizzo, la condivisione e il riuso dei dati industriali generati nei confini dell’Unione Europea, sia quelli di proprietà delle aziende sia quelli che riguardano i consumatori.

Approvato l’anno scorso dalla Commissione Europea e passato un mese fa all’esame del Parlamento, il Data Act si propone di favorire la condivisione e il riuso dei dati industriali tra più soggetti, superando i vincoli legali, economici e tecnici (di portabilità e interoperabilità) ancora esistenti. Questo, a detta della Commissione, migliorerà la concorrenza e alimenterà servizi di aftermarket, contribuendo con centinaia di milioni di euro aggiuntivi al prodotto interno lordo europeo.


Il punto di vista dei vendor è però ben diverso. Il Data Act viene criticato su due fronti opposti: per gli operatori statunitensi è troppo restrittivo; per quelli europei, come Siemens e Sap, mette a repentaglio il segreto industriale.
 

Reuters ha svelato che le tedesche SapSiemens Healthineers, Brainlab (società di tecnologia mediale) e Datev (software house), insieme al gruppo di interesse DigitalEurope hanno indirizzato una lettera alle tre principali cariche europee coinvolte nel Data Act, ovvero la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, la commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestager, e il commissario europeo per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton. Nella lettera, datata 4 maggio, si afferma che il proposto regolamento rischia di indebolire la competitività dell’europa obbligando alla condivisione dei dati, inclusi quelli centrali di know-how e progettazione, non solo con gli utenti ma anche con le terze parti”.
 

Di fatto, aziende europee come Sap e Siemens potrebbero essere costrette a condividere i propri dati con terze parti che sono anche loro concorrenti, e che nella maggior parte dei casi non risiedono in Unione Europea e quindi non sono sottoposte agli stessi limiti. I firmatari chiedono dunque che siano previsti dei meccanismi di tutela, anche per poter rigettare le richieste di condivisione dei dati nel caso essi riguardino segreti industriali o dati sanitari, oppure abbiano implicazioni per la cybersicurezza o per la sicurezza fisica.

“Il Data Act non sta cercando di modificare la legge europea o nazionale sui segreti industriali”, ha detto in conferenza stampa  un portavoce della Commissione Europea, Johannes Bahrke. “Tuttavia, è importante che i segreti industriali non vengano usati come scusa per non condividere i dati”.

 

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