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Si torna in ufficio, ma sarà tutto (o quasi) diverso?

All’evento Knowledge 2021, ServiceNow delinea i tratti del workplace del nuovo presente, alla luce dei cambiamenti generati dal periodo di pandemia. L’azienda punta a essere l’epicentro di uno scenario inevitabilmente ibrido.

Pubblicato il 01 giugno 2021 da Roberto Bonino

Siamo definitivamente entrati nell’era del lavoro ibrido. Bill McDermott, presidente e Ceo di ServiceNow, è stato ancor più categorico, dialogando con la stampa all’ultimo evento Knowledge 2021: “Nessuno vuole più tornare nell’ufficio che ha lasciato durante il prolungato lockdown dell’ultimo anno”.

I servizi cloud, gli strumenti di collaborazione a distanza o la consumerizzazione dell’informatica hanno reso meno fondamentale concentrare gli organici in un solo luogo durante tutto il tempo lavorativo, al di là della componente legata a stabilimenti o luoghi di presidio fisico. Per altro verso, come dimostrano molti studi effettuati negli ultimi tempi, la produttività dei dipendenti è aumentata nel periodo di remote working forzato generato dalla pandemia.

La domanda, dunque, sorge spontanea: esisteranno ancora gli uffici fisici in futuro? La risposta resta positiva, da un lato perché molti padroni o manager non hanno rinunciato all’idea di un controllo più diretto e tangibile del personale e dall’altro perché gli stessi lavoratori, come evidenziato tra gli altri da uno studio di Zoom, nel 65% dei casi preferisce dividere il proprio tempo fra lavoro a domicilio e in ufficio.

McDermott ha fatto notare che nel 2024 il 75% della forza-lavoro apparterrà alla generazione dei millennials o addirittura oltre e queste persone “vogliono lavorare in modo da essere produttivi al massimo, ma anche avere la flessibilità necessaria per vivere un’esperienza ideale. L’ufficio è oggi come un computer o uno smartphone. È uno strumento, che può servire per riunirsi fra colleghi e collaborare, ma non viene più visto come luogo per darsi l’aria di essere occupati in qualche attività”.

Dunque, occorre strutturare modelli lavorativi flessibili e ibridi, pensando alla miglior employee experience, come si ama dire di questi tempi. ServiceNow, naturalmente, vuole essere l'epicentro della rivoluzione del flusso di lavoro: “Consentiamo alle aziende di tutto il mondo di crearele  attività digitali del ventunesimo secolo e offrire grandi esperienze alle persone. Stiamo risolvendo la più grande sfida del nostro tempo, trasformando i vaccini in vaccinazioni. Ma aiutiamo anche le persone a rientrare in sicurezza nei propri uffici. In tutti i settori”, ha enfatizzato McDermott.

 

Bill McDermott, presidente e Ceo di ServiceNow

 

Knowledge 2021 è stata l’occasione per approfondire la strategia dell'azienda e le nuove soluzioni e mosse strategiche adottate per supportare la trasformazione dei flussi di lavoro digitali. Gli sviluppi passano anche attraverso la verticalizzazione, tant’è vero che sono state presentate proposte per settori specifici, come quello manifatturiero o sanitario. McDermott ha fatto riferimento anche all'ultima acquisizione, quella di Lightstep, azienda emergente nel campo del monitoraggio delle applicazioni di nuova generazione (analizza le metriche dell'intero sistema e i dati in tempo reale, per comprendere la causa e gli effetti di cambiamenti sulle prestazioni, l'affidabilità e la velocità di sviluppo delle applicazioni). Quest’operazione, da completare nel secondo trimestre di quest'anno, è l'arma con cui ServiceNow aspira a consolidare e accelerare la propria posizione come piattaforma de facto per le imprese digitali e aiutare gli sviluppatori DevOps a creare, distribuire, eseguire e monitorare le applicazioni cloud-native di prossima generazione.

Per quanto riguarda la performance economica, McDermott ha indicato che ServiceNow continuerà il proprio percorso di crescita. Secondo il manager, l’obiettivo è di raggiungere i 10 miliardi di dollari di fatturato da sottoscrizioni entro il 2024 e superare i 15 miliardi di dollari entro cinque anni. Attualmente, il volume d’affari annuo dell'azienda si avvicina ai 5 miliardi di dollari.

 

 

Tag: cloud, smart working, digital workplace, remote working, new normal, employee experience

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