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Storage fisico e a servizio si mescolano nella gamma Pure Storage

Nel corso dell’evento Pure Accelerate//TechFest22, appena concluso a Los Angeles, il costruttore ha esposto le ultime evoluzioni della linea FlashBlade//S e l’inclusione di Flex nell’offerta Evergreen.

Pubblicato il 16 giugno 2022 da Redazione

Dopo due annullamenti a causa della pandemia, Pure Storage è tornata a organizzare il proprio evento Pure Accelerate a Los Angeles, divenuto più esteso nel nome con l’aggiunta di TechFest22. Nella nuova logica phygital, un migliaio di persone hanno partecipato in presenza e altri 8mila si sono collegati in remoto.

È stata l’occasione per ribadire come ormai l’offerta del costruttore mescoli in modo integrato proposte classiche di storage installabile presso i clienti e servizi a consumo. Non a caso, sono arrivate novità su entrambi i fronti.

Innanzitutto, la gamma FlashBlade//S si è arricchita con i nuovi modelli S200 e S500, che arrivano a distanza di cinque anni dai primi esemplari di file e object storage scale-out: “Abbiamo creato uno chassis destinato a durare per i prossimi dieci anni”, ha commentato Charles Giancarlo, Ceo di Pure Storage. “Abbiamo rinnovato quasi tutto, introducendo una nuova interconnessione di rete, maggior ampiezza di banda e prestazioni, oltre a modernizzare la piattaforma per supportare le evoluzioni future”.

Fra le principali tecnologie integrate, si fa notare DirectFlash, già presente nelle unità full flash FlashArray, che si pone l’obiettivo di migliorare la flessibilità e la densità dello storage. È stata poi introdotta un’architettura modulare, che disaccoppia le capacità di elaborazione da quelle di archiviazione, con la possibilità di aggiornamento senza interruzione del servizio. Si aggiunge l’integrazione della tecnologia quad level cell, in forma di scheda con capacità da 24 o 48 Tb, per elaborazioni di workload bisognosi di alte prestazioni, senza più dover ricorrere alla cache dedicata, più costosa.

Charles Giancarlo, Ceo di Pure Storage, durante il keynote a Pure Accelerate/TechFest22

Sul fronte dell’offerta as-a-service racchiusa nel brand Evergreen, va registrata l’introduzione della modalità Flex, accanto a quelle Forever (ex Gold e basata su un canone fisso) e One (ex Pure as-a-service, simile a un concetto di locazione). Alla base c’è la volontà del vendor di far sì che i clienti possano scegliere il meglio dei due mondi, quello tradizionale e quello a consumo. Di fatto, questo può significare acquistare risorse hardware (FlashArray e/o FlashBlade), ma pagare in base a una fattura legata alla capacità effettivamente consumata. L’offerta prevede che i clienti possano disporre delle risorse di storage dove ne abbiano maggiormente bisogno (in casa o presso terzi) e garantisce aggiornamenti regolari, possibilità di gestire componenti di differenti generazioni e strumenti per fare previsioni di volumetrie o performance. Per contro, richiede un impegno minimo di tre anni e, curiosamente (o forse no) non prevede Sla.

 

Tag: storage, nas, scale-out, as-a-service, object storage

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