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Telecom, ricavi in flessione. Ma pronto piano per fibra ed Lte

Il gruppo ha chiuso l’ultimo trimestre del 2015 con un giro d’affari in contrazione dell’8,6% anno su anno, a 19,7 miliardi di euro. Scendono anche l’Ebitda (-17,9%) e l’utile consolidato. L’ex monopolista ha però svelato una serie di investimenti da 12 miliardi per il prossimo triennio. Obiettivo: copertura 4G al 98% e banda ultralarga disponibile per l’84% della popolazione.

Pubblicato il 16 febbraio 2016 da Redazione

I conti di Telecom si restringono, ma l’ex monopolista rilancia con un piano di investimenti triennale per il nostro Paese da 12 miliardi di euro. Il Consiglio d’amministrazione della società ha approvato sia i risultati preliminari dell’ultimo trimestre, chiuso il 31 dicembre scorso, sia l’accelerazione degli investimenti, in particolare per la banda ultralarga fissa e mobile, con l’obiettivo di coprire entro il 2018 il 98% della popolazione con il 4G. I numeri degli ultimi tre mesi non sono esaltanti: i ricavi sono stati pari a 19,7 miliardi di euro, in calo dell’8,6% rispetto all’esercizio precedente. È sceso anche il margine operativo lordo (Mol), a sette miliardi (-17,9% in termini organici rispetto al 2014) anche se, al netto delle componenti non ricorrenti, l’Ebitda sarebbe stato di 8,1 miliardi (-4,5%). L’utile consolidato dovrebbe invece chiudersi, secondo le previsioni, a circa 150 milioni di euro: un netto tracollo rispetto a 1,35 miliardi del 2014. Infine, anche se il flusso di cassa è risultato positivo per 1,9 miliardi, l’indebitamento finanziario netto rettificato è salito a 27,3 miliardi anno su anno (più seicento milioni di euro).

Il fatturato del gruppo è sceso in tutti i business principali, anche se sul nostro mercato la telco ha registrato una flessione modesta, del 2% a 15 miliardi di euro. In Brasile, per esempio, tramite la controllata Tim Brasil il fatturato ha visto un declino del 25,8% (4,66 miliardi di euro). E l’Italia pesa sempre più sul volume d’affari del gruppo, con una quota passata in un anno dal 70,9% all’attuale 76,1%.

I ricavi mobile sono stati pari a 3,6 miliardi di euro, con una leggera ripresa rispetto al 2014 (più 29 milioni di euro, più 0,8%), confermando quindi il positivo andamento da due trimestri consecutivi. I ricavi da servizi hanno registrato però una riduzione di 39 milioni di euro (meno 1,2% rispetto al 2014), con un trend comunque in recupero. Il giro d’affari del fisso è stato pari a 3,7 miliardi di euro, con un calo del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2014 e con un netto rallentamento nel Q4 del 2015 (-6,7%). Il segmento Business ha invece portato in cassa 4,6 miliardi di euro, comunque in contrazione di 4,6 punti percentuali.

 

Fonte: Telecom, ricavi 2015

 

Telecom vede comunque “alcuni segnali significativi, quali la conferma di un progressivo recupero nell’andamento del fatturato, rafforzato rispetto ai trimestri precedenti, e una performance di segno positivo del mercato del Mobile”, con un sensibile miglioramento nei servizi di nuova generazione (fibra ed Lte), segmento su cui il gruppo ha collocato nell’esercizio 2015 il 44% del totale degli investimenti.

Tornando al piano strategico triennale (2016-2018) da 12 miliardi, Telecom dedicherà 6,7 miliardi alla componente cosiddetta innovativa (Ngn, Lte, cloud, piattaforme, Sparkle e transformation). La fibra ottica, secondo quanto approvato dal Cda, sarà disponibile entro i prossimi tre anni per l’84% della popolazione italiana grazie anche all’accelerazione sugli investimenti (3,6 miliardi di euro messi sul piatto da Telecom). Nel prossimo trienni l’ex monopolista vuole inoltre completare la transizione da telco tradizionale a Digital Telco & Platform Company.

Il piano industriale prevede che nel 2018 i clienti mobili di quarta generazione rappresenteranno il 70% circa del totale del segmento Mobile Broadband, grazie alla copertura quasi definitiva del Paese a 75 Mbps, con picchi di 300 Mbps nelle otto principali città. L’accelerazione della copertura in fibra ottica dovrebbe poi garantire la riduzione dell’emorragia di clienti del settore Fisso Domestico. Secondo Telecom, il numero complessivo di clienti (sia retail che wholesale) con contratti per la fibra ottica dovrebbe raggiungere cinque milioni di unità entro il 2018. Uno su cinque verranno raggiunti con tecnologia Ftth (Fiber To The Home), quindi fino alle abitazioni.

 

Fonte: Telecom, investimenti industriali 2015

 

L’obiettivo di Telecom è quello di stabilizzare l’Ebitda nel nostro Paese, già a partire da quest’anno per tornare poi a farlo crescere nel 2017 e nel 2018. Il Cda ha infine allargato a sei membri il comitato controllo e rischi, chiamando a bordo Félicité Herzog e lasciando spazio importante a Vivendi (socio al 21,4%). Mentre, nel comitato per le nomine e la remunerazione, ha rinunciato all’incarico Jean Paul Fitoussi, lasciando così spazio ad Arnaud de Puyfontaine (Ceo di Vivendi) e a Stéphane Roussel (capo delle risorse umane della telco francese).

 

Tag: mercati, trimestrale, telecom italia, fibra ottica, lte

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